Durante l’inizio del XII secolo, tra la Prima Crociata (1096-1099) e la Seconda Crociata (1145-1149), la Sicilia era una tappa fondamentale per i viaggiatori in rotta verso la Terra Santa. I Cavalieri Templari, fondati nel 1118 e ufficializzati come ordine cavalleresco nel 1129, si stabilirono sull’isola. Papa Lucio II nel 1144 emise una bolla papale, chiedendo ai siciliani di accogliere e sostenere i Templari.

Da quel momento, l’Ordine ricevette donazioni di denaro e terre lungo il percorso dei pellegrini, e i Templari stabilirono una casa (o grancia) ad Aidone, con un mulino e terreni vicino al fiume chiamato Tempio. Costruirono (o trovarono) una piccola chiesa, chiamata Santa Maria del Tempio. Nel 1312, Papa Clemente V abolì l’Ordine dei Templari e i loro beni furono trasferiti ai Cavalieri Ospitalieri dell’Ordine Militare di San Giovanni Battista di Gerusalemme (poi di Malta).

Gerlando de Alemanna, un anziano cavaliere ospitaliere, ma precedentemente Templare (San Giovanni Paolo II, nell’udienza del 4 luglio 79 lo saluta proprio con questa definizione “Desidero ora salutare, tra i numerosi pellegrinaggi, quello che il Vescovo di Caltagirone ha organizzato nel settimo centenario della morte del beato Gerlando, cavaliere templare polacco, sepolto e venerato nella chiesa cattedrale. Nel ricordo di questo mio antico connazionale, esorto tutti ad essere fedeli alle profonde tradizioni di fede, di coraggio, di generosità che gli avi ci hanno lasciato e, con l’augurio di serena prosperità, tutti benedico di cuore!”) fu inviato alla chiesa di Santa Maria del Tempio per prendere possesso e amministrare la chiesetta, il mulino e i terreni. Gerlando si dimostrò un leader saggio, risolvendo controversie e proteggendo vedove e orfani. Dopo la sua morte nel 1315, intorno all’età di 85 anni, furono attribuiti miracoli al suo corpo.

Il 18-19 giugno 1327, a seguito di un sogno di Giacomo Calatafimi, il corpo di Gerlando fu riesumato e trasferito nella basilica di San Giacomo Maggiore a Caltagirone. La popolazione di Caltagirone fu coinvolta attivamente nel processo di canonizzazione di Gerlando, che però si fermò alla dichiarazione di beato. Ancora oggi, il cranio di Gerlando è conservato in un reliquiario antropomorfo del XIV secolo nella basilica di San Giacomo Maggiore a Caltagirone.

Nel corso dei secoli, la fama di Gerlando de Alemanna si diffuse anche al di fuori di Caltagirone, attirando pellegrini e devoti che si recavano nella basilica per pregare e chiedere la sua intercessione. Nonostante il processo di canonizzazione si fosse arrestato alla dichiarazione di beato, il culto di Gerlando rimase vivo tra i fedeli, che continuano a celebrare la sua memoria e a tramandare le storie della sua vita e dei miracoli a lui attribuiti.

La chiesa di Santa Maria del Tempio, dove Gerlando aveva originariamente operato, divenne un luogo di pellegrinaggio e di preghiera per i devoti, che vi si recavano per rendere omaggio al beato cavaliere ospitaliere e chiedere la sua intercessione. La storia di Gerlando de Alemanna, con la sua testimonianza di fede, giustizia e amore per il prossimo, rappresenta un esempio di virtù cristiane e di dedizione al servizio degli altri, che ancora oggi ispira coloro che ne seguono le orme.

Sintesi: Le fonti storiche più antiche indicano che Beato Gerlando di Alemagna, Messinese, probabilmente di origini polacche, era un cavaliere, prima templare e poi dell’Ordine degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, che in seguito sarebbero stati chiamati Cavalieri di Malta. La sua dimora fu stabilita presso la chiesa della Madonna del Tempio vicino a Caltagirone, diventando il suo custode, un’attività conforme all’ordine al quale apparteneva. Si dedicò con amore a proteggere le vedove e i bambini orfani, mentre contemporaneamente si impegnava in rigide pratiche di penitenza. Morì intorno al 1279 e fu sepolto nella sua chiesa. Immediatamente dopo la sua morte, nacque un culto popolare nei suoi confronti, per cui cinquant’anni dopo, il 19 giugno 1327, i suoi resti furono trasferiti nella basilica di San Giacomo Maggiore a Caltagirone. Ancora oggi, il suo cranio è conservato in una teca d’argento e viene esposto per la venerazione pubblica in molte occasioni, mentre il resto del suo corpo si trova nel reliquiario della basilica. La festa del Beato Gerlando cade ogni anno nell’anniversario della traslazione, poiché la data precisa della sua morte è sconosciuta.

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