Giancarlo Restivo

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Search in posts
Search in pages

Una figura seducente e pericolosa nella storia della teologia: tra errori dottrinali, speculazione azzardata e confusione spirituale


1. Chi era Origene?

Origene di Alessandria (185–254 d.C.) fu una figura centrale del cristianesimo antico, ma non nel senso positivo del termine. Le sue dottrine hanno generato profonda ambiguità, confusione nei fedeli, e hanno aperto la porta a interpretazioni eretiche, molte delle quali condannate nei secoli successivi.

La sua vastissima produzione letteraria ha influenzato generazioni, ma ciò che è emerso con chiarezza è che molte delle sue idee fondamentali sono incompatibili con la fede cristiana ortodossa.


2. Errori dottrinali centrali

a) Preesistenza delle anime

  • Origene sostiene che le anime esistano prima del corpo, come esseri razionali puri.

  • Questo contraddice la creazione ex nihilo, la dignità della persona umana nella sua unità corpo-anima e apre alla reincarnazione in senso non cristiano.

b) Apokatastasi universale

  • Tutti gli esseri razionali – anche Satana – torneranno a Dio alla fine dei tempi.

  • Questa idea nega il valore definitivo del giudizio, distorce la nozione di libertà e relativizza la dannazione eterna, già chiaramente insegnata da Cristo nei Vangeli.

c) Cristologia debole

  • Origene sostiene una Trinità in cui il Figlio è subordinato al Padre.

  • Questa visione anticipa l’arianesimo, che sarà condannato come eresia al Concilio di Nicea (325 d.C.).

d) Negazione della risurrezione corporale in senso pieno

  • Secondo Origene, i corpi risorti sarebbero immateriali, spiritualizzati, una visione in contrasto con la dottrina della resurrezione della carne, come professata nel Credo.


3. Una figura corretta e contestata già nell’antichità

Le dottrine di Origene non furono accettate neppure dai suoi contemporanei più lucidi. La correzione di Origene fu interna alla Chiesa e motivata da ragioni teologiche profonde, non da interessi politici o imperiali.

Teofilo di Alessandria (fine IV sec.)

  • Patriarca di Alessandria, condanna il pensiero origenista come minaccia per l’ortodossia.

  • Agisce contro le comunità monastiche contaminate dalle sue dottrine, soprattutto nel deserto egiziano.

San Girolamo

  • Dopo un’iniziale simpatia per Origene, prende le distanze con decisione, denunciandone:

    • la dottrina errata della resurrezione

    • l’influenza platonica fuorviante

    • la tendenza a svuotare la Scrittura del suo senso reale attraverso un’allegoria esasperata

Epifanio di Salamina

  • Autore del Panarion, inserisce Origene tra i falsi maestri che contaminano la fede.

  • Lo accusa di eresie antropologiche e cosmologiche e combatte la sua influenza nelle Chiese orientali.


4. Il II Concilio di Costantinopoli (553 d.C.)

Durante questo concilio ecumenico, alcune dottrine attribuite a Origene furono ufficialmente condannate:

  • Preesistenza delle anime

  • Apokatastasi

  • Negazione della resurrezione corporale

❗ Contrariamente a quanto sostenuto da alcuni interpreti moderni, la condanna non fu mossa da ragioni politiche, ma da esigenze dottrinali ben precise.
Si trattava di difendere il cuore della fede cristiana: la creazione, la redenzione, il giudizio e la risurrezione.


5. Origene e la confusione gnostica

Origene si presenta come un gnostico cristiano, ma nel senso più ambiguo e pericoloso del termine:

  • Propone una “salvezza attraverso la conoscenza”, riservata ai “puri”, ai “perfetti”.

  • La sua esegesi biblica diventa elitista e iniziatica, lontana dal sensus fidei del popolo cristiano.

  • Il suo linguaggio filosofico, nutrito di platonismo, stravolge i fondamenti biblici, creando una religione parallela, più vicina a certe forme gnostiche che alla rivelazione cristiana.


6. Un bilancio netto: un pensiero da respingere

Tema Posizione di Origene Valutazione teologica
Anime preesistenti Errore grave
Salvezza universale Anche per Satana Inaccettabile
Trinità Subordinazionismo Pre-eretico
Risurrezione Corporea solo in senso spirituale Contrario alla fede
Gnosi Elitaria, per pochi Fuorviante

Origene non è un padre della fede nel senso pieno, ma un pensatore pericoloso, che ha introdotto nella Chiesa elementi filosofici incompatibili con la Rivelazione, generando scandalo e divisioni.


Infine

Origene è una figura da conoscere per vigilare, non da imitare. Le sue dottrine, benché raffinate, sono errate nella sostanza e rappresentano una deviazione speculativa dalla fede apostolica.

La Chiesa ha fatto bene a correggerlo con fermezza, difendendo l’integrità della dottrina contro una visione deformata, confusa e profondamente influenzata da schemi estranei alla tradizione biblica.

7. Influenza su sette iniziatiche ed esoterismo “cristianizzato”

Uno degli aspetti più insidiosi del pensiero di Origene è la sua eredità ambigua, che ha alimentato, nei secoli successivi, correnti esoteriche, iniziatiche e pseudo-cristiane.

In particolare:

  • Origene ha proposto una teologia speculativa che si presta a interpretazioni segrete, per “pochi illuminati”.

  • Ha usato un linguaggio che richiama fortemente le categorie gnostiche, neoplatoniche e misteriche, dove la verità viene rivelata solo a chi è iniziato e purificato.

  • Questo ha favorito, nel tempo, la nascita di dottrine parallele, non riconosciute dalla Chiesa, ma presentate come “gnosi superiore” o “cristianesimo esoterico”.

Sette e gruppi iniziatici

Nel Medioevo e soprattutto in epoca moderna, il pensiero origeniano è stato:

  • Manipolato da sette ereticali, come i bogomili, i catari e altri gruppi gnostici neomedievali.

  • Ripreso da correnti iniziatiche post-rinascimentali, che hanno cercato di reinterpretare il cristianesimo in chiave ermetica, massonica o esoterica.

  • Utilizzato come base dottrinale “alternativa”, spesso contrapposta alla teologia cattolica ufficiale.

Deriva “templarista” e uso in sedicenti ordini cavallereschi

Negli ultimi secoli, alcuni gruppi che si autoqualificano come “ordini templari”, “cavallereschi” o “spirituali”, al di fuori della legittimità ecclesiale, hanno adottato Origene come punto di riferimento teologico per giustificare una sorta di “cristianesimo iniziatico” separato dalla Chiesa.

  • Si presentano come custodi di una “dottrina segreta” cristiana, che sarebbe stata “censurata” dalla Chiesa ufficiale.

  • Fanno di Origene il simbolo di una “conoscenza perduta”, da preservare e trasmettere attraverso gradi, riti e simboli.

  • Arrivano persino a definirsi “cristiani” o “cattolici”, pur negando o relativizzando i dogmi fondamentali della fede: il giudizio, l’inferno, la resurrezione dei corpi, l’autorità del Magistero.

Un pericolo attuale

Questi gruppi sono gravemente fuorvianti, perché utilizzano un lessico cristiano ma ne svuotano il significato, proponendo una religione parallela, segreta, elitista, e spesso sincretista, incompatibile con la verità rivelata.

La Chiesa cattolica condanna senza ambiguità ogni forma di “gnosi segreta” che pretenda di affiancarsi o sostituirsi alla Rivelazione pubblica, compiuta in Cristo e trasmessa nella Tradizione apostolica.

Bibliografia

🔹 Fonti primarie di Origene

  • Origene, De principiis (Peri Archon), a cura di Henri Crouzel, Edizioni Paoline, Roma, 1978.

  • Origene, Contro Celso, trad. it. e commento di Marcello Del Verme, Città Nuova, Roma, 2006.

  • Origene, Omelie sul Cantico dei Cantici, a cura di Manlio Simonetti, Città Nuova, Roma, 1980.

  • Origene, Commento al Vangelo di Giovanni, Fondazione Lorenzo Valla, Milano, 1993.


🔹 Studi critici e teologici su Origene

  • Henri Crouzel, Origene. Il primo teologo e la sua influenza, Città Nuova, Roma, 1986.

  • Jean Daniélou, Origene, Morcelliana, Brescia, 1953.

  • Joseph Ratzinger (Benedetto XVI), Udienza generale su Origene (25 aprile 2007), Libreria Editrice Vaticana.

  • Manlio Simonetti, Esegesi patristica e origine della teologia, Jaca Book, Milano, 1994.

  • Adalbert Hamman, La Chiesa dei primi secoli, Borla, Torino, 1983 (capitoli su Origene e l’eresia).


🔹 Critica e condanna del pensiero origeniano

  • Epifanio di Salamina, Panarion (Contro le eresie), edizione italiana parziale a cura di Giovanni Filoramo, EDB, Bologna.

  • San Girolamo, Contra Rufinum, in Patrologia Latina vol. 23, a cura di Migne.

  • Teofilo di Alessandria, Lettere e frammenti anti-origeniani (testi in Patrologia Graeca vol. 65).

  • Concilio II di Costantinopoli (553 d.C.), Atti e Anatemi, in Documenti dei Concili Ecumenici, EDB, Bologna.


🔹 Origene, gnosi e deriva esoterica

  • Giovanni Filoramo, L’interpretazione gnostica del cristianesimo, Laterza, Roma-Bari, 1990.

  • Gilles Quispel, Gnosis e gnosticismo, SEI, Torino, 1980.

  • Jean Borella, Esoterismo guénoniano e mistero cristiano, Edizioni Il Cerchio, Rimini, 1997.

  • François Secret, Origène et les courants ésotériques, in Revue des Sciences Philosophiques et Théologiques, 1956.

  • Frances A. Yates, L’occultismo nell’età della Riforma, Einaudi, Torino, 1990 (capitoli su gnosi e uso eretico dei Padri).


🔹 Esoterismo templarista e uso abusivo di Origene

  • Massimo Introvigne, Il ritorno del sacro. Nuovi movimenti religiosi e sette in Italia, Mondadori, Milano, 1993.

  • Gérard de Sède, I Templari sono tra noi, SugarCo, Milano, 1986 (uso critico come documento culturale, non apologetico).

  • Pierre Hillard, Minorité et mondialisation, Éditions François-Xavier de Guibert, Parigi, 2001 (influenza esoterica su correnti moderne).

  • René Guénon, L’errore dello spiritualismo moderno, Edizioni Mediterranee (come esempio della ricezione distorta di Origene in ambito esoterico).


🔹 Documenti del Magistero

  • Catechismo della Chiesa Cattolica, Libreria Editrice Vaticana, 1992 (parti su escatologia, giudizio, gnosi, eresie).

  • Congregazione per la Dottrina della Fede, Lettera su alcune questioni riguardanti l’interpretazione della Bibbia nella Chiesa, 1993.

  • Enciclica Pascendi Dominici Gregis (1907), San Pio X – condanna del modernismo e delle interpretazioni “iniziatiche” del cristianesimo.

Condividi su: