Giancarlo Restivo

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1. Premessa: cos’è la reincarnazione?

La reincarnazione (dal latino re–indietro, e caro–carne: “tornare nella carne”) è la credenza secondo cui l’anima, dopo la morte, trasmigra in un altro corpo umano (talvolta anche animale o vegetale), per vivere altre vite terrene, in un ciclo di purificazione o evoluzione spirituale. Tale dottrina è diffusa in religioni orientali (induismo, buddhismo, giainismo) ma è assolutamente incompatibile con la fede cattolica.


2. La dottrina cattolica sulla vita e sulla morte

2.1 L’unicità della vita terrena

La fede cattolica insegna che ogni persona vive una sola vita terrena, alla fine della quale si ha il giudizio particolare e, alla fine dei tempi, la risurrezione della carne e il giudizio universale:

“Come è stabilito per gli uomini che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio”
(Lettera agli Ebrei 9,27)

2.2 L’anima è immortale ma non trasmigra

Secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica, l’anima è creata da Dio al momento del concepimento, è immortale e non rinasce in altri corpi:

“La morte è la fine della vita terrena. […] Non c’è ‘reincarnazione’ dopo la morte.”
(CCC 1013)


3. Origine e condanna della reincarnazione nella storia della Chiesa

3.1 Il rifiuto patristico

La reincarnazione era già presente in alcune correnti gnostiche, platoniche e manichee, che influenzarono certi ambienti sincretisti nei primi secoli. I Padri della Chiesa si opposero con forza:

San Ireneo di Lione (†202), nel Contro le eresie, denuncia i valentiniani che insegnavano la trasmigrazione delle anime:
“Sono più folli dei pagani, giacché immaginano che l’anima torni più volte in diversi corpi”.

Tertulliano (†220) confuta la metempsicosi definendola “una dottrina che offende la giustizia divina”.

3.2 Origene e l’ambiguità chiarita dal Magistero

Nel 553, il II Concilio di Costantinopoli (con una formula attribuita ai “Canoni contro Origene”) affermò:

“Se qualcuno afferma la preesistenza delle anime e la loro ritorno in corpi successivi: sia anatema.”

3.3 Il magistero moderno

Il Catechismo della Chiesa Cattolica (1992) riafferma chiaramente l’incompatibilità della reincarnazione con la fede cristiana (cf. CCC 1013). Papa Giovanni Paolo II, nel discorso del 28 luglio 1999, dichiarava:

“La dottrina della reincarnazione non risponde alla verità della persona umana né alla redenzione operata da Cristo. Non è l’uomo a salvarsi da solo attraverso successive reincarnazioni, ma è Cristo che salva definitivamente ogni uomo una volta per tutte.”


4. Natura dell’eresia della reincarnazione

4.1 Tipo di eresia: gnostica e pelagiana

  • Gnostica, perché nega la salvezza per grazia e propone una salvezza “gnostica”, cioè per via di conoscenza, ciclica ed elitaria.

  • Pelagiana, perché nega la necessità della grazia, attribuendo all’uomo il potere di elevarsi a Dio per mezzo di sforzi morali o evoluzioni spirituali successive.

  • Contraria alla risurrezione, che è una verità dogmatica del Credo: “Credo la risurrezione della carne e la vita eterna”.


5. Testimonianze dei santi e del Magistero

Sant’Agostino:
“In nessun luogo delle Scritture troviamo che le anime dei giusti ritornino a vivere altre vite in altri corpi” (De Civitate Dei, X, 30)

San Tommaso d’Aquino, Summa Theologiae, Suppl. Q. 75 a.2:
“L’anima razionale è forma sostanziale del corpo umano, e perciò è naturale che sia unita a un solo corpo e non possa passare in un altro.”

Papa Benedetto XVI, Udienza del 2 novembre 2011:
“La fede cristiana non prevede un ritorno delle anime in altri corpi, ma la risurrezione del corpo nella gloria, a immagine del Risorto.”


6. Una verità irrinunciabile

La fede cristiana e cattolica si fonda sull’unicità della vita terrena, sulla redenzione operata da Cristo una volta per sempre, e sulla speranza della risurrezione. Accogliere l’idea di reincarnazione significa:

  • negare la croce e la salvezza per grazia;

  • negare il valore redentivo del sacrificio di Cristo;

  • smarrire la destinazione eterna dell’uomo: la visione beatifica di Dio, non un ciclo eterno di rinascite.

“Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti […] così anche in Cristo tutti riceveranno la vita”
(1 Cor 15, 20–22)

N. B. Una critica ricorrente — quella secondo cui la Chiesa Cattolica avrebbe rifiutato la reincarnazione per motivi di potere, controllo o convenienza politica. Ma si tratta di una lettura profondamente errata e superficiale, che non regge né dal punto di vista storico, né da quello teologico, né da quello antropologico.


🔹 1. Storicamente falso: il rifiuto della reincarnazione precede ogni potere temporale della Chiesa

L’idea che la Chiesa abbia “cancellato” la reincarnazione per motivi politici è storicamente infondata:

  • Il rifiuto della reincarnazione è già presente nei testi più antichi del cristianesimo, ben prima che la Chiesa avesse potere o influenza politica.

  • San Paolo, nel I secolo, scrive chiaramente che si muore una sola volta, poi il giudizio (Eb 9,27).

  • I Padri della Chiesa, come Ireneo di Lione, Tertulliano, Agostino, hanno condannato la reincarnazione in epoche in cui la Chiesa era ancora perseguitata e senza alcun potere temporale.

Dunque, l’idea che sia una manovra “di potere” nasce da un pregiudizio anticlericale, non da un’analisi storica seria.


🔹 2. Teologicamente infondata: la dottrina del giudizio non è uno strumento di paura ma di responsabilità e speranza

Chi accusa la Chiesa di usare il giudizio per spaventare dimentica che:

  • Il giudizio è parte di un messaggio di speranza: non è la paura l’elemento centrale, ma la certezza che la vita ha senso, valore e giustizia.

  • L’amore di Dio è il cuore della fede cristiana, non il terrore:

    “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito” (Gv 3,16).

  • Il libero arbitrio è centrale: l’uomo è chiamato a scegliere responsabilmente, non a essere manipolato.

    “Dio non vuole che alcuno si perda, ma che tutti giungano alla salvezza” (2Pt 3,9).

Al contrario, la reincarnazione può generare disimpegno morale: se ho infinite vite davanti, perché dovrei convertirmi oggi? Perché dovrei dare importanza a questa vita?


🔹 3. Filosoficamente incoerente: la reincarnazione nega l’identità personale e la giustizia

Dal punto di vista razionale e filosofico, la dottrina della reincarnazione contraddice l’idea di persona:

  • Chi sono io se ho avuto altre “vite” che non ricordo?
    Se non c’è memoria, non c’è identità. Non si può punire o premiare un’anima per scelte che non ricorda.

  • La giustizia divina diventa arbitraria se mi reincarno per espiare colpe di cui non ho coscienza.

San Tommaso d’Aquino diceva:

“L’anima è unita naturalmente a un solo corpo; se passasse in altri corpi, sarebbe contro natura”
(Summa Theologiae, Suppl. Q. 75)


🔹 4. La vera motivazione della dottrina: la fede nell’amore redentivo e nella dignità dell’uomo

La Chiesa non ha mai insegnato il giudizio come un’arma di controllo, ma come una verità che dà valore a ogni scelta, conferisce dignità alla vita, e proclama la giustizia definitiva di Dio.

“Il giudizio finale non è un tribunale di paura, ma la manifestazione della verità sull’uomo davanti a Dio amore”
(Papa Benedetto XVI)


🔹 5. Conclusione: la Chiesa non controlla, ma libera

Insegnare che l’uomo ha una sola vita, che ogni scelta conta, e che è amato da un Dio che vuole la sua salvezza, non è “controllo”, ma responsabilità e libertà vera.

Chi sostiene che la Chiesa abbia usato la dottrina del giudizio per paura, spesso lo fa per giustificare un rifiuto personale della conversione, non per un’analisi teologica seria.

“Conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi”
(Gv 8,32)

Fonti bibliche

  • Bibbia CEI – Conferenza Episcopale Italiana, ultima edizione.

    • Lettera agli Ebrei 9,27

    • Vangelo di Giovanni 5,28–29; 11,25

    • 1 Corinzi 15 (tutto il capitolo sulla risurrezione)

    • 2 Pietro 3,9

    • Matteo 25,31–46 (giudizio finale)


Magistero della Chiesa

  • Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC), Libreria Editrice Vaticana, 1992.

    • In particolare: nn. 366; 988–1014 (morte, giudizio, inferno, paradiso); 1013 (“Non c’è reincarnazione dopo la morte”).

  • Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, 2005.

    • Domande 205–208.

  • Concilio Ecumenico Costantinopolitano II (553 d.C.)

    • Condanna delle dottrine di Origene (soprattutto la preesistenza e trasmigrazione delle anime).

  • Giovanni Paolo II, Udienza Generale, 28 luglio 1999.
    “Il destino eterno dell’uomo non è la reincarnazione”.

  • Benedetto XVI, Udienza generale, 2 novembre 2011.
    Riflessione sul giudizio, l’anima e la risurrezione.

  • Papa Francesco, Evangelii Gaudium, 2013.

    • In particolare il n. 254: l’universalità della salvezza in Cristo.


Padri della Chiesa e autori antichi

  • Sant’Ireneo di Lione, Adversus Haereses (Contro le eresie), II secolo.

    • Confutazione delle dottrine gnostiche sulla trasmigrazione.

  • Tertulliano, De Anima (Sull’anima).

    • Confutazione della metempsicosi in chiave razionale e teologica.

  • Origene di Alessandria, De Principiis.

    • Fonte delle teorie sulla preesistenza e reincarnazione (successivamente condannate).

  • Sant’Agostino, De Civitate Dei, X, 30.

    • Rifiuto della reincarnazione, difesa della risurrezione cristiana.

  • San Gregorio di Nissa, De Anima et Resurrectione.

    • Sul destino dell’anima dopo la morte.


Teologia scolastica e sistematica

  • San Tommaso d’Aquino, Summa Theologiae:

    • I, q. 75 (natura dell’anima umana)

    • Suppl. q. 75 a.2 (contro la metempsicosi)

    • III, q. 53 (la risurrezione di Cristo come fondamento della nostra risurrezione)

  • Hans Urs von Balthasar, Escatologia: morte e vita eterna, Jaca Book.

    • Approfondimento sulla dottrina cattolica del destino dell’anima.

  • Joseph Ratzinger (Benedetto XVI), Escatologia. Morte e vita eterna, Cittadella Editrice.

    • Testo fondamentale sulla dottrina cattolica della vita oltre la morte, confutazione delle dottrine gnostiche.


Opere apologetiche e critiche della reincarnazione

  • G.K. Chesterton, L’uomo eterno, Lindau.

    • Critica implicita alla ciclicità orientale e affermazione della linearità cristiana della storia e della salvezza.

  • Peter Kreeft, Everything You Ever Wanted to Know About Heaven, Ignatius Press.

    • Include una sezione sulla reincarnazione e perché è incompatibile con la fede cristiana.

  • Jean Daniélou, Origene, Borla Editore.

    • Analisi delle tesi di Origene e del loro rigetto da parte della Chiesa.

  • François-Marie Léthel, Cristologia e mistica nella spiritualità dei santi, OCD.

    • Include riflessioni su come i santi vivano il rapporto con la morte, il giudizio e la vita eterna.


Articoli e documenti ecclesiali

  • Congregazione per la Dottrina della Fede, Lettera sulla cura pastorale dei fedeli che credono nella reincarnazione (inedito ma spesso oggetto di comunicazioni episcopali locali).

  • Rivista “Communio”, n. 154 – Fede e gnosi oggi: un confronto attuale.

  • Rivista “L’Osservatore Romano”, numeri di novembre 1999 e novembre 2011 – Commenti alle catechesi papali su escatologia.

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