Giancarlo Restivo

Amelia è una piccola città dell’Umbria, famosa per le sue belle chiese e i suoi monumenti storici. Tra questi, la Chiesa di San Francesco si distingue per la sua ricca storia e patrimonio artistico. Questa chiesa, situata nel cuore della città, ospita le tombe della famiglia Geraldini, una famiglia nobile illustre che ha svolto un ruolo importante nella scoperta dell’America.

I francescani, un ordine di frati noti per il loro lavoro missionario e per le loro ricerche accademiche, avevano una forte presenza ad Amelia durante il Medioevo. Avevano fondato un monastero nella città e la loro influenza si era diffusa ben oltre i confini dell’Italia. Molti di loro avevano viaggiato fino ai confini del mondo conosciuto, riportando informazioni e manufatti preziosi che arricchivano il patrimonio culturale della loro terra d’origine.

Uno dei membri più famosi dell’ordine francescano era San Francesco d’Assisi, noto per il suo profondo amore per la natura e per il suo impegno per la giustizia sociale. L’insegnamento di San Francesco ha avuto un impatto profondo sulla vita di molte persone in Italia e al di là, e il suo lascito si fa ancora sentire oggi. In effetti, si dice che San Francesco abbia giocato un ruolo nella scoperta dell’America, sebbene in modo indiretto.

Secondo i documenti storici, Cristoforo Colombo, il famoso esploratore che ha scoperto l’America, indossava la tonaca di San Francesco quando fu messo in catene e quando morì. Questa tonaca, conservata nella Chiesa di San Francesco ad Amelia, divenne un simbolo del rapporto stretto tra Colombo e l’ordine francescano.

Le tombe della famiglia Geraldini, che si trovano nella Chiesa di San Francesco, sono anche di grande importanza storica. Queste tombe risalgono al XIV e XV secolo e contengono i resti di cavalieri che potrebbero aver fatto parte dell’ordine dei Templari. La caratteristica più sorprendente di queste tombe è la rappresentazione degli Indiani d’America sulle effigi dei cavalieri. Gli Indiani d’America sono raffigurati con copricapo di piume, che erano un simbolo comune della loro cultura.

L’immagine degli Indiani d’America sulle tombe della famiglia Geraldini è sorprendentemente simile a quelle trovate in un dipinto di Pinturicchio, un famoso pittore italiano del Rinascimento. Questo dipinto, recentemente restaurato, mostra gli Indiani d’America che indossano copricapo di piume e altri vestiti tradizionali. Il dipinto è significativo perché è una delle prime rappresentazioni degli Indiani d’America nell’arte europea.

Il rapporto stretto tra la famiglia Geraldini e Colombo è anche degno di nota. I fratelli Geraldini, Antonio e Alessandro, erano due umanisti prominenti che hanno svolto un ruolo importante nell’introdurre Colombo alla corte spagnola. Alessandro, in particolare, ha convinto la regina Isabella a finanziare l’espansione di Colombo, che alla fine ha portato alla scoperta dell’America.

Tutti questi elementi suggeriscono che la scoperta dell’America non sia stata un evento accidentale, ma piuttosto il risultato di un piano a lungo termine che coinvolgeva un gruppo di individui che erano connessi alla Chiesa di Roma. Colombo stesso credeva che il suo viaggio fosse predestinato e che fosse stato predetto in vari testi sacri. In effetti, ha scritto un libro intitolato “Il libro delle profezie”, che dettagliava le sue visioni e le sue previsioni sulla scoperta dell’America.

In conclusione, la Chiesa di San Francesco ad Amelia è un luogo affascinante che è pieno di tesori storici e misteri. Le tombe della famiglia Geraldini, la tonaca di San Francesco e le raffigurazioni degli Indiani d’America indicano tutti una connessione più profonda tra il Vecchio Mondo e il Nuovo Mondo. Queste connessioni ci aiutano a capire la complessa rete di relazioni che esisteva tra diverse culture e civiltà durante l’Età della scoperta.

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