Quando ho iniziato a scrivere “La verità nella Sicurezza sul Lavoro”, non volevo semplicemente produrre un manuale tecnico o una guida normativa. Volevo raccontare un’esperienza. Volevo dire che la sicurezza — se davvero vogliamo che funzioni — non può esistere senza una comunità.
Nel mio lavoro quotidiano ho incontrato troppe aziende dove le procedure sono perfette, ma le persone si sentono sole. Troppi ambienti in cui si parla di “rispetto delle norme”, ma manca quello sguardo umano che fa la differenza. E così ho capito una cosa: la sicurezza nasce da un “noi”. Da un luogo in cui ci si custodisce a vicenda, in cui si lavora non solo per produrre, ma per costruire. In cui l’altro non è un ostacolo o una risorsa da ottimizzare, ma un bene per me.
Quando parlo di azienda come comunità, intendo questo: un luogo in cui la vita ha valore, in cui ogni gesto — anche il più piccolo — contribuisce al bene comune. Non è utopia. È realismo. Perché nessuno lavora davvero bene in un clima di solitudine, paura o sospetto. Al contrario, un ambiente in cui ci si fida, ci si aiuta, ci si corregge senza umiliarsi… è un ambiente dove la sicurezza prende forma. Giornata dopo giornata.
In questo libro ho cercato di mostrare come la cultura della sicurezza non si costruisce con i cartelli appesi ai muri, ma con la qualità delle relazioni, con la forza di un’educazione condivisa, con la passione di chi prende sul serio la vita degli altri.
Se anche tu — imprenditore, lavoratore, dirigente, formatore — senti il bisogno di rimettere al centro la persona, e di fare della sicurezza un’occasione di crescita umana, allora questo libro può esserti compagno.
Per approfondire, ti invito a leggerlo:
“La verità nella Sicurezza sul Lavoro. Un’esperienza umana ed educativa”
Disponibile su Amazon QUI https://amzn.eu/d/hZpg15x
Perché lavorare bene è possibile.
Ma solo se si lavora insieme.
Segretario della Nazionale Italiana Sicurezza sul Lavoro Safetyplayers