Riportiamo l’intervento di Novembre del Presidente della Nuova Organizzazione d’Imprese Giancarlo Restivo ai propri associati. Questo intervento fa parte dell’approfondimento periodico della politica che guida l’associazione, e contiene giudizi per lo sviluppo imprenditoriale a carattere internazionale.
Cari amici, ritorniamo a parlarci.
Il rigore imposto dalla politica, che in questo non si trattiene, si esprime nell’eccessiva pressione fiscale rallentando la ripresa; una ripresa che avrebbe invece necessità di una forte spinta e che potrebbe attuarsi attraverso i tagli alla spesa e alla tassazione. Gli ultimi provvedimenti del governo italiano, almeno nelle intenzioni, hanno come obbiettivo quello di intraprendere una direzione di crescita che, se ci sarà, si svilupperà a rilento e comunque con poca incidenza.
Non siamo qui per lamentarci, per parlare delle troppe tasse, delle lentezze burocratiche e dei troppi enti differenti a cui dover rendere conto, ma, come è nostro solito, torniamo a confrontarci con la realtà positiva che, in quanto possibilità di riuscita, ci affida una responsabilità di fronte tutto il mondo.
Noi non ci sentiamo di chiuderci nell’obiezione, in nome dell’esigenza di “bene” e di “costruzione” che ci sentiamo dentro: questa esigenza la chiamiamo “impresa”.
Fino ad oggi i passi fatti hanno avuto l’intento di riprendere in mano la nostra grande tradizione, di artigiani, di operai, di artisti, di industriali, creativi e portare nel mondo la nostra sapienza, le nostre esperienze, conoscenze, i nostri prodotti, il nostro “know how”, con la certezza che l’estero chiede, anzi esige ed è pronto ad investire su quello che definiamo “Made in Italy”.
Come Nuova Organizzazione d’Imprese sin dagli inizi ci siamo richiamati alla possibilità di vivere un’impresa responsabile da protagonisti. Abbiamo messo al centro la nostra formazione. Ci siamo detti che innovare vuol dire innazitutto attuare un cambiamento per sé, assumendo come punto di partenza una posizione adulta, intrapresa di fronte le circostanze vissute unitariamente.
Prima che di “Reti di imprese” sappiamo che servirà la grazia della pazienza ed uno sguardo più ampio teso ad allargare gli orizzonti, a cui prestare attenzione, e rivolgere i nostri interessi.
Oggi, dopo aver compreso che il mondo non sarà mai più quello di prima, dobbiamo sempre più prendere coscienza che di fronte alla durezza delle fatiche e delle difficoltà non bisogna star soli; da soli si cede, c’è bisogno di una comunità che crei possibilità, spazi di opportunità, a partire dalla disponibilità della nostra persona all’incontro con altri.
Il lavoro si produce lavorando, le opere saranno opere durevoli se espressione di una comunità vissuta, e per questo l’associazione produrrà i frutti attesi se si vivrà in prima persona. Questa solidarietà porta solidità di rapporti e di obbiettivi che avranno una ricaduta applicativa certa di sviluppo verso la propria azienda o professione. Occorre riconoscere la necessità di questo giudizio, occorre impararlo.
Le “Start up” hanno esigenza di supporti, di strumenti per soluzioni semplici ed attuabili nel breve periodo, ma in un mercato interno in lenta ripartenza ed un mercato estero mutato sin nei termini originali, dobbiamo concepirci tutti come “Start up”, siamo tutte “Restart up”.
Aiutiamoci pertanto a non rimanere prigionieri dei vecchi schematismi; la contingenza storica di cui siamo partecipi richiede una ri-creazione della propria idea d’azienda sulla base dei nuovi dinamismi, come se fosse arrivato l’anno zero. E’ richiesto al tessuto imprenditoriale l’onere di dare un impulso al mercato, data l’attività politica stagnante e l’incapacità decisionale diffusa.
Noi proponiamo il processo, per certi versi obbligato, di internazionalizzazione come decisivo, in quanto le aziende che abbiamo aiutato a stabilizzarsi verso l’estero hanno ritrovato capacità di sviluppo e, insistiamo, ne conseguirà un ritorno in termini di investimenti e assunzioni nel nostro paese.
Da questa proposta di metodo e indicazione di percorso sono nati gli strumenti associativi come il portale “Made in Italy product” che sviluppa l’attività di social marketing globale per le imprese associate, così come è nata la decisione di non avere delle sedi associative, ma di costituire all’interno delle aziende associate, siano esse in italia o all’estero i cosiddetti P.I.N. (Punti di Incontro della Nuova Organizzazione d’Imprese).
Le aziende stesse, sono divenute quindi, luoghi in cui incontrarci, permettendo all’associazione di non avere limiti territoriali e ampliando la decisività del nostro agire e del nostro impegno operativo; così come ha permesso loro, la possibilità di divenire centri di appoggio nevralgico per altri associati, garantendosi pubblicità e business.
Attraverso questo e molto altro, insieme a meetings, videoconferenze, momenti di formazione e di persone, stiamo cercando di creare questa nuova organizzazione di imprese, questa compagnia, questa comunità di cui sentiamo di avere bisogno.
Kevin Kelly, il cofondatore della rivista Wired, disse una volta “È generalmente più facile uccidere un’organizzazione che cambiarla sostanzialmente!” il nostro impegno è evitare che accada per tutta la società.
Giancarlo Restivo
Presidente
Nuova Organizzazione d’Imprese