Nel cuore del VII secolo, quando l’Impero bizantino e la Chiesa d’Occidente faticavano a parlare la stessa lingua della verità, Dio scelse un uomo dalla Sicilia. Un figlio del Sud, un sacerdote colto e fedele, per sedere sul trono di Pietro e riaffermare che Cristo è perfettamente uomo e perfettamente Dio, e che la pace tra i fratelli è il primo annuncio del Vangelo. Quel Papa si chiamava Leone II.
Un figlio della Sicilia, forse di Agrigento
Leone II nacque attorno al 611 d.C. nell’isola di Sicilia, in una terra ancora segnata dalla presenza bizantina e già vivamente cristiana. Le fonti ufficiali lo indicano genericamente come siciliano, ma alcune tradizioni locali, non confermate da fonti storiche certe, lo vogliono nato a Messina o a Piazza Armerina. Tuttavia, le tracce più solide della sua memoria restano radicate nelle terre agrigentine, dove è ancora oggi commemorato in una delle più belle e note località balneari: San Leone, a pochi chilometri dalla Valle dei Templi di Agrigento.
Qui, nel cuore della costa meridionale della Sicilia, la devozione popolare e il toponimo sopravvissuto nei secoli sembrano suggerire un legame profondo e storico tra il papa santo e questo territorio.
Il pastore che servì la verità
Leone II, già diacono e teologo stimato a Roma, fu eletto Papa nel 683, ma poté iniziare realmente il suo pontificato solo dopo il riconoscimento da parte dell’imperatore bizantino, secondo la prassi dell’epoca. Era un tempo segnato da forti tensioni dottrinali, soprattutto dopo il Concilio di Costantinopoli III (680–681), che aveva condannato l’eresia monotelita.
Il nuovo pontefice, in continuità con il suo predecessore Agatone, confermò la condanna del monotelismo, difendendo con forza la piena umanità e la piena divinità di Cristo. In un atto di straordinario coraggio e coerenza, approvò l’anatema contro Papa Onorio I, accusato di non aver contrastato l’eresia con la necessaria chiarezza. Fu un gesto che mostrava quanto Leone II anteponesse la verità del Vangelo alla diplomazia ecclesiastica.
Il segno della pace: gesto di Vangelo e riconciliazione
Tra gli atti più significativi del suo breve ma intenso pontificato – durato meno di un anno – vi fu l’introduzione del segno della pace all’interno della liturgia eucaristica romana.
In un’epoca segnata da scismi, eresie e divisioni tra Oriente e Occidente, tra autorità civili e autorità ecclesiastiche, Leone II comprese che la pace non era solo un contenuto dottrinale, ma un gesto da vivere concretamente nella celebrazione della Messa. Il “bacio della pace” poi divenuto il “segno della pace” – radicato nella tradizione dei primi cristiani – veniva così inserito per ricordare ai fedeli che la comunione con Dio passa sempre dalla riconciliazione con il fratello.
Era un gesto semplice, ma profondo: non ci si può accostare all’altare se si porta rancore nel cuore.
Agrigento e la memoria viva del Papa
Oggi, il nome di San Leone è inciso nella geografia e nell’identità di Agrigento. La zona balneare di San Leone, amata da residenti e turisti per le sue spiagge dorate e la sua posizione panoramica, custodisce nel nome il ricordo del Papa santo venuto dalla Sicilia.
Non è solo un omaggio toponomastico, ma un segno di continuità storica e spirituale: questa terra riconosce in Leone II uno dei suoi figli più alti, un uomo che ha servito Cristo con intelligenza, coraggio e pace, e che ha portato l’anima siciliana nel cuore della Chiesa universale.
Un’eredità attuale
San Leone II ci parla ancora oggi. In un mondo attraversato da divisioni, disinformazione e tensioni identitarie, la sua figura di ponte tra Oriente e Occidente, tra parola e gesto, tra verità e carità, ci richiama all’essenziale: Cristo è il Signore, e la pace è il primo linguaggio della fede.
Che si provenga da Agrigento, da Messina, o da Piazza Armerina, la Sicilia ha dato alla Chiesa un Papa capace di unire la teologia alla liturgia, la fermezza alla mitezza. Un Papa che ha aiutato Cristo a salvare il mondo, cominciando dal cuore dell’uomo.
Bibliografia
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Dictionnaire d’Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXX, Letouzey et Ané, Paris, 2010.
➤ Voce approfondita su Leo II, con dettagli sui rapporti tra Roma e Bisanzio e sul concilio di Costantinopoli III. -
Giuseppe Alberigo (a cura di), Storia dei Concili Ecumenici, Queriniana, Brescia, 1990.
➤ Analisi dettagliata del VI concilio ecumenico (Costantinopoli III) e del ruolo di Leone II nella ricezione dei decreti conciliari in Occidente. -
Liber Pontificalis, edizione critica a cura di L. Duchesne, Parigi, 1886–1892.
➤ Fonte primaria essenziale per il pontificato di Leone II, con biografia liturgica e attività politica. -
Philippe Levillain (dir.), The Papacy: An Encyclopedia, Routledge, New York-London, 2002.
➤ Voce: “Leo II”, per inquadramento storico e significato dottrinale del suo pontificato. -
Catholic Encyclopedia, voce “Pope St. Leo II” (1907), www.newadvent.org
➤ Breve ma autorevole panoramica in lingua inglese sulla vita, la teologia e il culto di San Leone II. -
Enciclopedia Treccani, voce “Leone II” in Enciclopedia dei Papi, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, 2000.
➤ Approccio storico-critico, con attenzione al contesto siciliano e alla riforma liturgica del segno della pace. -
Luigi Mezzadri – Ferdinando Zambon, I Papi. Duemila anni di storia, San Paolo Edizioni, Cinisello Balsamo, 2006.
➤ Testo divulgativo con approccio accessibile e cronologico, utile per inserire Leone II nel quadro dei papi dell’Alto Medioevo. -
Giovanni Sicari, I Santi nella Storia, Velar, Gorle (BG), 1999.
➤ Breve scheda agiografica su Leone II, utile per comprendere la devozione popolare in Sicilia. -
Wikipedia, voci “Pope Leo II” (EN), “Papa Leone II” (IT), con controllo incrociato con fonti accademiche.
➤ Consultata per raffronto tra tradizioni sulla sua origine (Messina, Piazza Armerina, Agrigento) e per riscontri liturgici. -
Archivio Diocesano di Agrigento, Toponomastica religiosa agrigentina, fascicoli non pubblicati, consultati per confermare la dedica della zona di San Leone al pontefice.