Santo della Chiesa cattolica, così come dalle Chiese ortodosse orientali e da alcune denominazioni cristiane protestanti.
La Chiesa cattolica celebra la festa di San Melchisedek il 26 agosto, mentre le Chiese ortodosse orientali lo commemorano il 26 novembre. Inoltre, il nome di Melchisedek viene menzionato nella preghiera eucaristica del rito romano, che viene recitata durante la celebrazione della messa.
Tuttavia, va sottolineato che la venerazione di San Melchisedek nella Chiesa cattolica è principalmente legata alla sua importanza teologica come figura profetica della venuta di Gesù Cristo, piuttosto che alla sua vita o alle sue opere specifiche.
San Melchisedek è un personaggio biblico dell’Antico Testamento, menzionato in diversi passaggi della Bibbia, tra cui Genesi 14:18-20, Salmo 110:4 ed Ebrei 5-7.
Secondo il racconto biblico, Melchisedek era un re di Salem (che significa “pace”), e anche un sacerdote del Dio Altissimo. Melchisedek incontrò Abramo dopo che questi aveva sconfitto dei re nemici, e gli offrì pane e vino, e poi lo benedisse. Abramo a sua volta gli diede una decima di tutto ciò che aveva.
Melchisedek è importante per la cristianità perché viene citato anche nel Nuovo Testamento, dove viene descritto come un prototipo di Gesù Cristo come sacerdote re. L’autore della Lettera agli Ebrei scrive che Gesù Cristo è stato reso sacerdote secondo l’ordine di Melchisedek, cioè come sacerdote re, diversamente da come erano sacerdoti i leviti, i sacerdoti dell’Antico Testamento. In questo senso, Melchisedek rappresenta una figura profetica della venuta di Gesù Cristo.
Certo, ecco alcuni ulteriori dettagli su San Melchisedek:
- Il nome Melchisedek significa “re di giustizia” o “re della giustizia”, e il suo titolo di sacerdote del Dio Altissimo suggerisce che fosse un leader spirituale nella sua comunità.
- Secondo la tradizione ebraica, Melchisedek era un discendente di Sem, uno dei figli di Noè, e un antenato di Abramo.
- Il fatto che Melchisedek offrisse pane e vino ad Abramo è stato interpretato come un presagio della comunione eucaristica cristiana, in cui il pane e il vino rappresentano il corpo e il sangue di Cristo.
- Il Salmo 110, che fa riferimento a Melchisedek come sacerdote e re, è stato interpretato come una profezia della venuta di Cristo e del suo regno spirituale.
- L’autore della Lettera agli Ebrei usa l’esempio di Melchisedek per spiegare come la venuta di Cristo abbia cambiato il ruolo dei sacerdoti nella religione ebraica. Secondo l’autore, Gesù Cristo è il nuovo sommo sacerdote, che offre il sacrificio finale per i peccati dell’umanità e ci unisce a Dio.
- Nonostante la sua importanza nella teologia cristiana, ci sono ancora molte domande senza risposta su chi fosse esattamente Melchisedek e quale fosse il suo ruolo nella sua comunità. Ad esempio, non sappiamo se Salem fosse una città reale o un termine usato per indicare un luogo di pace e spiritualità.
La “comunione di Melchisedek” è un concetto teologico che si riferisce alla relazione tra il sacerdozio di Melchisedek e il sacerdozio di Gesù Cristo. Secondo questo pensiero cattolico, la comunione di Melchisedek rappresenta una connessione tra il sacerdozio dell’Antico Testamento e quello del Nuovo Testamento.
Come ho menzionato in precedenza, Melchisedek viene descritto nella Bibbia come un re e un sacerdote del Dio Altissimo che offrì pane e vino ad Abramo. Questo gesto di ospitalità e di benedizione fu riconosciuto come un atto sacerdotale, e Abramo rispose con un’offerta di decima.
Nella Lettera agli Ebrei del Nuovo Testamento, Melchisedek viene citato come una “premessa” alla figura di Gesù Cristo, che è anche un sacerdote re. Secondo l’autore della Lettera agli Ebrei, Gesù Cristo è stato costituito sacerdote non secondo la legge di Mosè o secondo l’ordine levitico, ma secondo l’ordine di Melchisedek (Ebrei 5:6, 7:17).
In questo senso, la comunione di Melchisedek rappresenta la continuità tra il sacerdozio dell’Antico Testamento e quello del Nuovo Testamento. Gesù Cristo, come sacerdote re secondo l’ordine di Melchisedek, offre un sacrificio perfetto e finale per i peccati dell’umanità, che supera il sistema di sacrifici animali dell’Antico Testamento.
In sintesi, la comunione di Melchisedek rappresenta l’idea che il sacerdozio di Gesù Cristo non sia un’innovazione radicale, ma piuttosto un adempimento e un completamento del sacerdozio dell’Antico Testamento, simboleggiato dalla figura di Melchisedek.