Introduzione
San Bernardo di Chiaravalle, con il suo celebre trattato De Laude Novae Militiae, ha offerto una visione spirituale e militante della cavalleria templare, definendone l’identità e la missione. Il presente documento raccoglie le principali disposizioni che il grande abate cistercense e le fonti storiche templari attribuiscono alla vita del cavaliere del Tempio, tracciando un quadro chiaro delle regole di vita, della preparazione all’investitura e del significato del rito cavalleresco.
Attraverso un’analisi dettagliata della Regola Latina del Tempio, delle pratiche ascetiche e liturgiche imposte ai templari, e della disciplina spirituale a cui erano sottoposti, emergono i fondamenti di un’esistenza consacrata alla difesa della fede. L’obbedienza, la povertà e la castità non erano semplici precetti monastici adattati alla guerra, ma la struttura essenziale su cui poggiava il codice d’onore del cavaliere templare.
L’investitura cavalleresca, descritta nel dettaglio, rivela il carattere sacramentale della missione templare, che trasforma il cavaliere in un miles Christi, un guerriero di Dio, consacrato alla protezione dei pellegrini e alla salvaguardia della cristianità. La preparazione alla Veglia d’Armi, con i suoi digiuni, le preghiere e le privazioni, e il solenne giuramento di fedeltà alla Chiesa, dimostrano l’altissimo livello di impegno richiesto ai membri dell’Ordine.
Infine, viene analizzato il significato teologico del rito templare, distinguendolo dalla sacramentalità propria degli ordini religiosi, ma elevandolo a un sacramentale riconosciuto dalla Chiesa come mezzo per ricevere la grazia divina. Attraverso queste pagine, si offre un percorso nella spiritualità e nella disciplina di un Ordine che ha segnato la storia della Cristianità, incarnando l’unione tra vita monastica e combattimento spirituale.
Regole di Vita del Cavaliere Templare secondo San Bernardo
- Disciplina spirituale
- Obbedienza assoluta ai superiori e alla Regola.
- Recita quotidiana dell’Ufficio Divino, con particolare attenzione a:
- I salmi e le letture durante le Ore Canoniche.
- La Messa, se possibile ogni giorno.
- Il Padre Nostro sostituisce le Ore per chi è in missione.
- Vita di preghiera intensa: Rosario, meditazione e letture sacre.
- Esame di coscienza quotidiano prima del riposo.
- Digiuni e dieta
- Digiuno obbligatorio tutti i venerdì e nei periodi di Quaresima e Avvento.
- Carne permessa solo tre volte a settimana (eccetto malattia, indisposizione o missione).
- Divieto di caccia e lussi alimentari.
- Sobrietà nei pasti: consumo moderato di pane, vino annacquato, legumi, lattuga e pesce.
- Condivisione del pasto in silenzio e lettura della Sacra Scrittura durante i pasti.
- Vita comunitaria
- Silenzio obbligatorio durante i pasti (parole essenziali su autorizzazione dell’autorità) e nelle ore notturne.
- Dormire in camerate comuni, vestiti e con armi pronte accanto al letto.
- Obbligo di umiltà e povertà: vietato possedere ricchezze personali.
- Condivisione dei beni con la comunità templare.
- Codice di comportamento
- Castità e purezza di vita: ogni donna doveva essere vista come una sorella nella fede. Ogni relazione sentimentale doveva essere concepita come fraterna.
- Semplicità di abbigliamento: tunica bianca (solo per i cavalieri), mantello con la croce rossa.
- Vietato indossare vesti lussuose o di colori sgargianti. Vietato indossare, segni distintivi, ornamenti quali cinghie, anelli, in particolare se intarsiati. Usare spade povere con stigmi non vistosi.
- Atteggiamento marziale e dignitoso, senza eccessi o vanità.
- Evita parole inutili e vane dispute.
- Regole di combattimento
- Obbedienza al Maestro e ai superiori in battaglia.
- Nessuna fuga di fronte al nemico, a meno che il comandante non ordini il ritiro.
- Divieto di combattere per denaro o gloria personale.
- Protezione dei pellegrini e dei deboli come missione principale.
- Non prendere riscatti o bottini per arricchirsi.
- Servizio e missione
- Protezione dei luoghi santi e dei pellegrini.
- Difesa della fede cattolica con la spada e la preghiera.
- Obbligo di aiutare i fratelli templari in difficoltà.
- Ubbidienza incondizionata al Papa e alla Chiesa.
Regole di Preparazione alla Veglia d’Armi e Investitura Templare
- Periodo di Purificazione e Digiuno
- Durata del digiuno: almeno tre giorni prima dell’investitura.
- Tipo di digiuno:
- Può mangiare solo pane, acqua, legumi, lattughe o pesce.
- Vietata la carne, eccetto in caso di necessità per la salute.
- Un solo pasto principale al giorno, con piccole concessioni di cibo per resistere alla fatica.
- Astinenza da vino, salvo in minime quantità e annacquato.
- Preghiere e Ritiri Spirituali
- Tre giorni di isolamento e meditazione per riflettere sulla propria vocazione.
- Partecipazione alla Messa quotidiana, ricevendo la Santa Comunione, se possibile.
- Confessione generale dei peccati, con pentimento sincero.
- Lettura e meditazione della Sacra Scrittura, in particolare:
- Vangelo di Giovanni (soprattutto Gv 15,13: “Nessuno ha un amore più grande di questo…”).
- Salmi Penitenziali (Salmo 50 “Miserere” in particolare).
- Lettere di San Paolo sul combattimento spirituale (Ef 6,10-18).
- Recita del Rosario e del Pater Noster, come arma spirituale contro le tentazioni.
- Ufficio Divino, sostituito dal Pater Noster per chi non conosceva il latino.
- La Veglia d’Armi
- Durata: un’intera notte di preghiera, senza dormire.
- Luogo: dentro una chiesa, preferibilmente davanti all’Altare o alla reliquia di un Santo.
- Atteggiamento:
- Silenzio assoluto e raccoglimento.
- Inginocchiato per gran parte della notte in preghiera.
- Eventuale lettura della Regola del Tempio, per meditare sugli impegni da assumere.
- Simbolismo:
- La veglia rappresenta la morte al mondo e la rinascita come Cavaliere di Cristo.
- Durante la notte, il candidato medita sulla sua prossima missione e sul sacrificio richiesto.
- Preparazione fisica e simbolica
- Bagno rituale prima della cerimonia, simbolo di purificazione.
- Indossare una tunica bianca, simbolo di purezza, prima della vestizione definitiva.
- Spada e scudo posti sull’altare, consacrati con preghiere di benedizione.
- Ultimi impegni prima dell’Investitura
- Rinnovare il voto di fedeltà a Cristo e alla Chiesa.
- Atto di totale sottomissione alla volontà di Dio.
- Accettare il rischio della morte in battaglia come martirio per la fede.
RITO DI INVESTITURA CAVALLERESCA TEMPLARE
- CHI PUÒ ESERCITARLO
- Il Maestro dell’Ordine, se presente.
- Il Gran Priore o il Commendatore della commanderia locale.
- Un Vescovo o un Abate, se il rito si svolge in un contesto ecclesiastico possono presenziare.
- L’investitura avviene sempre sotto la benedizione della Chiesa e con la presenza di sacerdoti.
- SVOLGIMENTO DEL RITO
- PROCESSIONE E PRESENTAZIONE DEL CANDIDATO
- Il candidato, vestito con una tunica bianca semplice, si presenta davanti all’assemblea dei cavalieri.
- È accompagnato da due cavalieri templari che garantiscono la sua idoneità.
- Il Maestro o l’Officiante chiede:
“Cosa cercate?”
Il candidato risponde:
“La misericordia di Dio e il compito di servire come Cavaliere del Tempio.”
- INTERROGAZIONE DEL CANDIDATO
Il Maestro pone domande per verificare la volontà del candidato:
- “Sei disposto a difendere la Santa Chiesa e i pellegrini, anche a costo della tua vita?”
- “Sei pronto a vivere nella castità, nell’obbedienza e nella povertà?”
- “Prometti di non abbandonare mai un fratello in battaglia e di seguire la Regola?”
- “Accetti di obbedire ai tuoi superiori e di servire Cristo in ogni cosa?”
Il candidato risponde ad ogni domanda:
“Sì, lo prometto con l’aiuto di Dio.”
Se le risposte sono soddisfacenti, il Maestro procede.
III. BENEDETTO E VESTIZIONE DEL CANDIDATO
- Il candidato si inginocchia davanti all’altare.
- Il sacerdote benedice la spada e lo scudo con questa formula:
“Benedici, Signore, questa spada, affinché sia strumento di giustizia e difesa della Tua Chiesa. Fa’ che colui che la brandisce combatta solo per il bene e mai per orgoglio o ingiustizia.”
- Il Maestro cinge la spada al fianco del candidato, dicendo:
“Ricevi questa spada nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, affinché tu possa servire la giustizia e difendere la Fede.”
- Un cavaliere gli pone sulle spalle il mantello bianco con la croce rossa, dicendo:
“Porta questo mantello come segno della purezza di cuore e della Croce che sei chiamato a difendere.”
- IL COLPO SULLA SPALLA (ACCOLADE)
- Il Maestro sfiora le spalle del candidato con la spada, in alcuni casi dando tre colpi leggeri.
- Formula dell’accolade:
“Nel Nome di Dio, di San Michele Arcangelo e di San Giorgio, ti faccio Cavaliere del Tempio. Alzati e sii forte, perché la tua vita è ora consacrata al servizio di Cristo e della sua Chiesa.”
- GIURAMENTO DEL CAVALIERE
Il nuovo cavaliere pone la mano sulla Bibbia o sulla Croce e pronuncia il giuramento:
“Io, [nome del cavaliere], davanti a Dio Onnipotente, alla Vergine Maria, e ai miei fratelli, giuro di difendere la Santa Chiesa, di proteggere i deboli, di obbedire ai miei superiori e di vivere secondo la Regola dell’Ordine. Giuro di non fuggire mai davanti al nemico, di combattere con onore e di servire Cristo fino alla morte. Così Dio mi aiuti. Amen.”
- BENEDIZIONE FINALE E CONSACRAZIONE
- Il sacerdote benedice il nuovo cavaliere, dicendo:
“Il Signore ti custodisca, ti dia forza nella battaglia, fede incrollabile e cuore puro. Va’, e compi la missione per la quale sei stato chiamato.”
- Il cavaliere si alza e viene accolto dai fratelli con l’abbraccio di pace.
- Tutti i presenti intonano il Non nobis Domine.
- CONCLUSIONE DEL RITO
- Il nuovo cavaliere prende posto tra i suoi fratelli.
- Segue una celebrazione eucaristica per consacrare il nuovo impegno.
- Il cavaliere inizia subito la sua missione, spesso con un servizio di guardia a una chiesa o a un luogo sacro come primo atto di obbedienza.
Note
- Il rito variava in base al contesto e alla località, ma gli elementi fondamentali rimanevano questi.
- Solo uomini di fede provata e di vita esemplare potevano ricevere l’investitura.
- Era considerato un sacramentale, non un sacramento, ma con grande valore spirituale.
Questo rito sanciva l’ingresso ufficiale nell’Ordine, trasformando l’uomo in un Milite di Cristo, consacrato alla difesa della Fede e dei suoi fratelli.
La differenza tra sacramento e sacramentale è fondamentale nella teologia cattolica.
- IL SACRAMENTO
I sacramenti sono sette e sono stati istituiti direttamente da Gesù Cristo per conferire la grazia santificante. Sono:
- Battesimo
- Cresima (Confermazione)
- Eucaristia
- Penitenza (Confessione)
- Unzione degli Infermi
- Ordine Sacro
- Matrimonio
Caratteristiche del Sacramento:
- Sono istituiti da Cristo.
- Operano ex opere operato, cioè conferiscono la grazia in modo oggettivo, indipendentemente dalla santità del ministro (se amministrati validamente).
- Sono necessari per la salvezza (almeno il Battesimo).
- Hanno una forma visibile e un’efficacia spirituale, es. il Battesimo usa l’acqua per purificare l’anima.
- Possono essere amministrati solo da ministri ordinati (eccetto il Battesimo in caso di necessità).
- IL SACRAMENTALE
I sacramentali, invece, sono segni sacri istituiti dalla Chiesa per santificare varie situazioni della vita quotidiana e disporre a ricevere la grazia.
Esempi di sacramentali:
- Benedizioni (persone, oggetti, case, campi, animali, ecc.).
- L’Acqua Benedetta.
- Il Segno della Croce.
- Il Rosario.
- L’imposizione della spada nel rito cavalleresco.
- Le ceneri del Mercoledì delle Ceneri.
- Le Palme della Domenica delle Palme.
- Le medaglie sacre e gli scapolari.
Caratteristiche del Sacramentale:
- Sono istituiti dalla Chiesa, non da Cristo.
- Non conferiscono la grazia ex opere operato, ma dispongono a riceverla.
- Agiscono ex opere operantis, cioè la loro efficacia dipende dalla fede di chi li riceve e dalla preghiera della Chiesa.
- Aiutano nella lotta contro il male e favoriscono la santificazione della vita quotidiana.
- Possono essere amministrati da sacerdoti, diaconi e, in alcuni casi, dai laici (es. l’uso dell’acqua benedetta o la preghiera del Rosario).
- DIFFERENZA FONDAMENTALE
Caratteristica | Sacramenti | Sacramentali |
Istituiti da | Cristo | La Chiesa |
Scopo | Conferire la grazia santificante | Disporre alla grazia e santificare situazioni particolari |
Efficacia | Ex opere operato (efficaci indipendentemente da chi li riceve) | Ex opere operantis (dipendono dalla fede del ricevente) |
Ministro | Vescovi, sacerdoti (in alcuni casi diaconi e laici) | Sacerdoti, diaconi, laici in alcuni casi |
Necessità per la salvezza | Sì (almeno il Battesimo) | No, ma sono utili per la vita spirituale |
- IL RITO DI INVESTITURA CAVALLERESCA: UN SACRAMENTALE
Il rito di investitura dei Templari non è un sacramento, ma un sacramentale, perché:
- Non è stato istituito da Cristo.
- Non conferisce direttamente la grazia santificante.
- Dispone il cavaliere a vivere la sua vocazione con spirito di fede, preghiera e sacrificio.
- È accompagnato da benedizioni e gesti sacri (es. benedizione della spada, vestizione con il mantello).
I sacramenti trasformano spiritualmente in modo permanente (es. il Battesimo rende figli di Dio).
I sacramentali, invece, aiutano e rafforzano la vita di fede, ma la loro efficacia dipende dalla fede e dalla disposizione di chi li riceve.
Le Preghiere del Cavaliere Templare secondo San Bernardo
Il cavaliere templare, secondo San Bernardo di Chiaravalle e la Regola Latina del Tempio, era tenuto a una vita di preghiera intensa e regolare. Di seguito, ecco il dettaglio delle preghiere obbligatorie, la loro frequenza, il tono di recitazione e le lingue utilizzate.
- OBBLIGHI DI PREGHIERA QUOTIDIANI
Il cavaliere templare, come un monaco guerriero, era tenuto a seguire una disciplina di preghiera fissa, ispirata alla Regola Benedettina, ma adattata alla vita militare.
Ore Canoniche (per chi sapeva leggere e aveva accesso al breviario)
Dovevano recitare le preghiere sette volte al giorno, secondo la divisione monastica:
- Mattutino (Notte inoltrata) – Prima dell’alba.
- Lodi (Alba) – Preghiere di ringraziamento a Dio.
- Prima (Mattina presto) – Offerta della giornata.
- Terza (Ore 9:00) – Richiesta della discesa dello Spirito Santo.
- Sesta (Mezzogiorno) – Meditazione sulla Passione di Cristo.
- Nona (Ore 15:00) – Preghiera della Croce (ora della morte di Cristo).
- Vespri (Tramonto) – Ringraziamento per la giornata.
- Compieta (Notte) – Protezione di Dio prima del riposo.
Per i cavalieri non istruiti o impegnati in battaglia, al posto dell’Ufficio Divino si recitava il Pater Noster (Padre Nostro) un numero di volte stabilito dai superiori.
- PREGHIERE OBBLIGATORIE DEL CAVALIERE
Ogni Giorno:
- Pater Noster (Padre Nostro) – Almeno 9 volte al giorno, in sostituzione dell’Ufficio Divino per i non istruiti.
- Ave Maria – Recitata frequentemente, specialmente prima della battaglia.
- Gloria Patri – Alla fine di ogni serie di preghiere.
- Credo in Deum (Credo Apostolico) – Ogni mattina e sera.
Prima della Battaglia:
- Psalmus 90 (Qui habitat in adiutorio Altissimi) – Per chiedere protezione.
- Deus, in adiutorium meum intende – Invocazione rapida di aiuto divino.
- Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio – Preghiera a San Michele Arcangelo.
- Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam – (Salmo 113) per umiltà e affidamento a Dio.
Prima di Dormire:
- Confiteor (Atto di pentimento).
- Psalmus 4 (Cum invocarem) – Preghiera della sera per la protezione.
Ogni Venerdì:
- Via Crucis (o meditazione sulla Passione).
- Digiuno e preghiera per la conversione dei peccatori.
- GIACULATORIE FREQUENTI
Le giaculatorie erano brevi invocazioni, recitate frequentemente durante il giorno, spesso in battaglia o durante i viaggi:
- “Jesu Domine, adiuva me!” (Gesù Signore, aiutami!).
- “Sancte Bernarde, ora pro nobis!”
- “Mater Dei, ora pro nobis!”
- “Non nobis, Domine, non nobis…”
- “Deus vult!” (Dio lo vuole!).
- “In manus tuas, Domine, commendo spiritum meum.”
- “Per signum Crucis, libera nos, Deus noster.”
- SEQUENZE PARTICOLARI DI PREGHIERE
Preghiera prima della Battaglia (Formula completa)
- Confiteor (Atto di pentimento).
- Pater Noster (3 volte).
- Psalmus 90 (“Qui habitat…”).
- Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio.
- Invocazione finale:
“Signore Gesù Cristo, Principe delle milizie celesti, guida la mia mano e il mio cuore affinché combatta per la tua gloria. Non per me, ma per te, o Dio, che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.”
Preghiera del Perdono (prima della confessione o della morte in battaglia)
“Domine Iesu Christe, Fili Dei vivi, miserere mei, peccatoris. Concedimi il perdono e la tua misericordia, affinché io possa combattere per la tua giustizia con cuore puro. Amen.”
- TONO E LINGUE DELLE PREGHIERE
Retto tono (Tono Recto)
- La Regola prevedeva che i cavalieri pregassero in tono retto, ovvero con una voce chiara, uniforme e solenne, senza variazioni melodiche (come avveniva invece nei canti gregoriani dei monaci).
- Questo stile enfatizzava la serietà e il raccoglimento.
Lingue utilizzate
- Latino – Era la lingua ufficiale della Chiesa e dell’Ordine.
- Lingua volgare – Per i cavalieri meno istruiti, alcune preghiere potevano essere recitate nella lingua madre.
- Greco – Raramente usato in Oriente per alcune formule sacre.
- LA REGOLA DEL TEMPIO E IL RUOLO DELLA PREGHIERA
San Bernardo sottolineava che il templare era un monaco prima ancora che un guerriero. La preghiera era la sua prima arma, e il cavaliere doveva:
- Essere sempre in stato di preghiera interiore, anche mentre cavalcava o combatteva.
- Considerare ogni battaglia come un atto sacro, un servizio reso a Dio.
- Ricorrere alla preghiera nei momenti di paura o dubbio.
Il cavaliere templare non era solo un guerriero, ma un monaco in armi, immerso in una disciplina spirituale rigorosa. Le sue preghiere quotidiane lo mantenevano in costante comunione con Dio e lo rendevano uno strumento della volontà divina.
Ogni giorno, con il suo ritmo di preghiera, digiuno e combattimento spirituale, il templare viveva il suo voto di totale consacrazione a Cristo, pronto a morire per la fede e la giustizia.
Bibliografia
Fonti Primarie
- San Bernardo di Chiaravalle, De Laude Novae Militiae (Elogio della Nuova Milizia), XII secolo.
- Regola Latina del Tempio, approvata dal Concilio di Troyes (1129).
- Jacques de Vitry, Historia Orientalis, XIII secolo.
- Cartulario del Tempio, documenti ufficiali dell’Ordine Templare, XIII-XIV secolo.
- Papa Innocenzo II, Bolla Omne Datum Optimum (1139) – Privilegi e norme per l’Ordine Templare.
Fonti Secondarie e Studi Storici
- Alain Demurger, I Templari. Una Storia Europea, Einaudi, Torino, 2017.
- Malcolm Barber, The New Knighthood: A History of the Order of the Temple, Cambridge University Press, 1994.
- Georges Bordonove, I Templari. Vita, morte e segreti dei Cavalieri del Tempio, Mondadori, Milano, 2003.
- Regine Pernoud, I Templari, Jaca Book, Milano, 2008.
- Simonetta Cerrini, La Rivoluzione dei Templari, Mondadori, Milano, 2008.
Liturgia e Preghiera Templare
- Pontificale Romanum, sezione sui riti di investitura cavalleresca, Vaticano, XIII secolo.
- Jean-Pierre Bayard, I Templari, Cavalieri di Dio, Edizioni Mediterranee, Roma, 2006.
- Pierre Vial, La Spiritualité des Templiers, Editions de l’Homme Libre, Parigi, 2014.