Giancarlo Restivo

La parola ‘amen’ è molto comune nelle nostre preghiere e nei discorsi religiosi, ma quanta attenzione prestiamo realmente a questa parola? Oggi esploreremo il significato profondo di ‘amen’, la sua origine ebraica, il suo uso nei contesti legali e religiosi, e come Gesù ha utilizzato questa parola per sottolineare l’importanza delle sue affermazioni.

  1. Significato e Origine La parola tradotta “amen” significa “così sia” o “sicuro”. La radice ebraica da cui deriva significa “essere fedele”, “essere degno di fiducia”.
  2. Uso in Contesti Legali Questo termine a volte veniva usato in contesti legali. Per esempio, chi faceva un giuramento diceva “amen” per confermare che ciò che aveva detto era vero e che ne avrebbe accettato le conseguenze, come è indicato in Numeri 5:22. Dicendo “amen” in pubblico, una persona era ancora più motivata a mantenere la parola data, come descritto in Neemia 5:13.
  3. Uso Religioso Un esempio molto significativo dell’uso del termine “amen” si trova in Deuteronomio 27. Gli israeliti, una volta entrati nella Terra Promessa, dovevano radunarsi tra il monte Ebal e il monte Gherizim per ascoltare la lettura della Legge. Non dovevano solo ascoltarla, ma anche dichiarare di averla accettata rispondendo “amen” ogni volta che venivano lette le conseguenze della disubbidienza (Deut. 27:15-26). Questo rituale pubblico non solo rafforzava il loro impegno a obbedire alla Legge, ma creava anche un ricordo collettivo potente e duraturo.
  4. L’Uso di ‘Amen’ da parte di Gesù Gesù ha anche usato la parola ‘amen’ per sottolineare la veracità delle sue affermazioni. Tuttavia, lo ha fatto in modo unico. Invece di dire ‘amen’ alla fine di una dichiarazione, come era comune, Gesù ha usato ‘amen’ (tradotto in italiano come “in verità”) all’inizio delle sue dichiarazioni, a volte ripetendo l’espressione come “in verità, sì, in verità” (Matteo 5:18; Giovanni 1:51). Questo uso non convenzionale da parte di Gesù ha garantito ai suoi ascoltatori l’assoluta attendibilità delle sue parole.
  5. Amen: Un termine di Assenso e Verità Il termine “Amen” deriva dall’ebraico e viene comunemente tradotto come “così sia” o “veramente”. Viene tipicamente utilizzato alla fine delle preghiere per affermare la verità di ciò che è stato detto e per esprimere accordo con esso. Il termine porta con sé un forte senso di assenso, conferma e verità.
  6. Apocalisse 3:14: Gesù come l’Amen In Apocalisse 3:14, Gesù è descritto come “l’Amen, il testimone fedele e verace, l’origine della creazione di Dio”. Questo versetto sottolinea l’unicità di Gesù nella Sua relazione con Dio e con la Verità. Quando Gesù viene chiamato “l’Amen”, indica che Egli è la conferma finale e definitiva della verità e delle promesse di Dio. Questo concetto è ulteriormente poi stato sviluppato nel linguaggio tradizionale ecclesiale.
  7. Implicazioni Teologiche dell’Amen Il titolo “l’Amen” per Gesù ha notevoli implicazioni teologiche. Suggerisce non solo che Gesù è il portavoce finale di Dio, ma anche che è l’incarnazione della verità e dell’affidabilità di Dio. Rafforza la concezione di Dio come essere supremo la cui parola è definitiva e conclusiva. Quando si dice “Amen” alla fine di una preghiera, si conferma implicitamente la fiducia nella verità e nell’affidabilità di Dio, rafforzando il vincolo tra Dio e il credente.

Conclusione Comprensivamente, il concetto di “Dio come l’Amen” nelle Scritture cristiane fornisce una visione profonda della natura di Dio. Esso indica la verità immutabile, l’affidabilità e la fedeltà di Dio, così come la Sua natura definitiva e conclusiva. Questa immagine di Dio può fornire ai credenti un senso di sicurezza e conforto, sapendo che possono riporre completa fiducia in Dio e nelle Sue promesse.

Sintesi:

  • Quando un credente dice “Amen” alla fine di una preghiera, sta facendo molto più che terminare una frase. Sta confermando la propria fede in Dio e la propria fiducia nella verità e nell’affidabilità delle Sue promesse.
  • Dio è costante, inalterabile, e le Sue promesse sono assolute. Chiamando Gesù “l’Amen”, l’Apocalisse di Giovanni sottolinea la fedeltà di Dio a Se stesso e alla Sua parola.

Integrazioni:

  • È importante notare che nel contesto della Chiesa Cattolica, l’affermazione “Dio come l’Amen” rafforza l’insegnamento tradizionale sulla natura immutabile di Dio. Questa concezione di Dio come immutabile, ovvero che Dio non cambia mai nel Suo essere, nella Sua conoscenza o nella Sua volontà, è fondamentale per la teologia cattolica.
  • L’uso di “Amen” da parte di Gesù nel Nuovo Testamento non solo sottolinea la verità delle Sue parole, ma riafferma anche il Suo ruolo come il Logos, la Parola di Dio fatta carne. Nel Vangelo secondo Giovanni, Gesù è descritto come il Logos che “è stato all’inizio con Dio” (Giovanni 1:1-2). Quindi, l’uso di “Amen” da parte di Gesù sottolinea la Sua unione con Dio Padre e la Sua autorità divina.
  • Inoltre, il fatto che Gesù sia chiamato “l’Amen” nell’Apocalisse suggerisce anche il ruolo di Gesù come il compimento delle profezie dell’Antico Testamento e come il portavoce definitivo di Dio per l’umanità.

Quindi, in sintesi, il concetto di “Dio come l’Amen” rafforza la comprensione della natura immutabile di Dio, sottolinea l’autorità e la veracità delle parole di Gesù, e riafferma il ruolo di Gesù come il compimento delle profezie bibliche e come il portavoce definitivo di Dio per l’umanità.

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