Giancarlo Restivo

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Introduzione: la cavalleria in bilico tra vocazione e forma associativa

Negli ultimi decenni, l’identità degli Ordini cavallereschi tradizionali è stata messa alla prova da cambiamenti interni e da una crescente tendenza a considerarli più come percorsi associativi devozionali che come vere vie di vocazione.

Da un lato, l’Ordine del Santo Sepolcro ha rimosso la spada dal rito di investitura. Dall’altro, nell’Ordine di Malta, solo 32 membri professi possono essere considerati veri “cavalieri” secondo il diritto canonico. Di fronte a questi segnali, ci si chiede: la cavalleria sta attraversando una crisi? E, soprattutto: ha ancora senso parlare di cavalleria oggi, o siamo di fronte a una trasformazione irreversibile?


1. La spada perduta: simbolo svuotato o occasione di rinnovamento?

Nel linguaggio simbolico della cavalleria cristiana, la spada non è mai stata solo un’arma. Essa è segno del combattimento spirituale, della difesa della fede, della verità e della Chiesa. Come afferma San Paolo: “Prendete anche la spada dello Spirito, che è la Parola di Dio” (Ef 6,17).

Privare il rito della spada significa in fondo negare al cavaliere il suo compito di difensore. Non si tratta di nostalgia estetica, ma di una crisi semantica: il simbolo non rimanda più alla missione.

Scrive Papa Benedetto XVI: “Quando si perde il senso del simbolo, si perde il senso della realtà spirituale” (Omelia, 6 gennaio 2006). La perdita della spada è la perdita del combattimento spirituale come dimensione fondamentale della vocazione cavalleresca.


2. I cavalieri senza vocazione? Il caso dei professi nell’Ordine di Malta

Secondo le norme canoniche, solo i professi — ossia i cavalieri che hanno emesso voti religiosi solenni di povertà, castità e obbedienza — sono veri cavalieri dell’Ordine di Malta. Tuttavia, i professi rappresentano meno dello 0,1% dell’intero corpo dell’Ordine.

Ciò implica che la quasi totalità dei membri vive la propria appartenenza in forma onorifica, associativa o filantropica, senza una vera consapevolezza vocazionale. Ma la cavalleria cristiana non è una onorificenza: è un giuramento.

Come ricordava San Luigi IX di Francia, re e cavaliere: “Meglio essere umili servi di Cristo, che grandi onorati del mondo”. La grandezza del cavaliere sta nel servire Cristo, non nell’essere riconosciuto dagli uomini.


3. Associazionismo o militanza spirituale? La vera differenza

Se la cavalleria cristiana viene ridotta a devozionalismo o a filantropia, rischia di non distinguersi più da qualsiasi altro cammino di fede o associazione ecclesiale.

La differenza sta in quattro elementi non negoziabili:

  • La forma rituale: non estetica, ma segno sacramentale di una realtà spirituale vissuta. Come diceva San Bernardo di Chiaravalle, ispiratore dei Templari: “Il cavaliere di Cristo si santifica nella disciplina del corpo e nella purezza del cuore”.
  • L’appartenenza gerarchica e obbedienziale: il cavaliere non è un libero battitore, ma un uomo sotto giuramento, come nella Militia Christi originaria.
  • La spiritualità militante: lotta contro il male, contro il peccato, contro l’errore, a favore della verità e del bene.
  • La fraternitas: non una semplice amicizia, ma una comunione d’armi spirituale, radicata nei sacramenti e nella preghiera comune.

Papa Giovanni Paolo II ammoniva: “Il mondo non ha bisogno di cristiani tiepidi, ma di testimoni ardenti, disposti a dare tutto per il Vangelo” (Christifideles laici, 34).


4. Crisi o occasione? Una riflessione sulla rinascita

Sì, possiamo dire che vi è una crisi della cavalleria, ma come ogni crisi, essa è anche un’opportunità: quella di purificare la cavalleria dalle incrostazioni esteriori e ridarle lo slancio originario.

San Giovanni Paolo II disse: “Il cristiano di domani o sarà un mistico, o non sarà nulla”. Lo stesso vale per il cavaliere: o sarà un mistico armato di spirito e non di apparenze, oppure si dissolverà nella confusione delle associazioni.

La cavalleria è chiamata a ritornare vocazione di pochi per il bene di tutti, testimonianza esemplare e radicale di appartenenza a Cristo. Come scrive il Catechismo: “La vita cristiana è combattimento spirituale” (CCC 409).


La cavalleria come offerta totale di sé

Essere cavaliere oggi non significa indossare un mantello, ma offrire tutta la propria vita a Cristo. Come disse Papa Pio XII parlando ai giovani cavalieri: “Siate crociati della verità, della giustizia, della purezza e dell’amore. Il vostro ideale è eterno, perché è il Vangelo”.

La cavalleria, se vuole rinascere, deve smettere di cercare approvazione e tornare ad essere una milizia dell’invisibile, una compagnia d’armi per chi sceglie la via stretta, quella della santità. Solo così si salverà dalla deriva onorifica e tornerà a essere un faro di testimonianza nel mondo.


Giancarlo Restivo
Direttore della Schola “Carlo Magno”
Scrittore e studioso della cavalleria cristiana contemporanea, autore de Il senso presente della Cavalleria Cristiana e Summa Cavalleresca. Appassionato divulgatore della tradizione cattolica e formatore di nuove generazioni nella verità del Vangelo.

Bibliografia

Fonti Magisteriali e Documenti Ecclesiali

  • Catechismo della Chiesa Cattolica (1992), Libreria Editrice Vaticana.

  • Giovanni Paolo II, Christifideles Laici (1988), Esortazione apostolica post-sinodale.

  • Benedetto XVI, Omelie e Discorsi, in particolare l’omelia del 6 gennaio 2006 sulla simbologia cristiana.

  • Pio XII, Discorsi ai giovani e ai membri degli Ordini Cavallereschi, Archivio Vaticano.

Fonti Patristiche e Medievali

  • San Bernardo di Chiaravalle, Liber ad Milites Templi. De laude novae militiae.

  • San Luigi IX, Consigli al figlio, a cura di Jean de Joinville.

  • Sant’Agostino, La Città di Dio, Libri XIX-XXII (sulla guerra giusta e la militanza spirituale).

  • Tommaso d’Aquino, Summa Theologiae, II-II, q. 188-189 (sui voti religiosi e il combattimento spirituale).

Studi contemporanei

  • Alain Demurger, I Templari. Una storia millenaria, Laterza, 2007.

  • Franco Cardini, Alle radici della cavalleria medievale, Il Mulino, 1994.

  • Jonathan Riley-Smith, The Crusades, Christianity, and Islam, Columbia University Press, 2008.

  • Jacques Heers, La vera storia delle Crociate, Mondadori, 2006.

  • Giancarlo Restivo, Il senso presente della Cavalleria Cristiana, Amazon KDP, 2024.

  • Giancarlo Restivo, Summa Cavalleresca, Amazon KDP, 2025.

Documenti e Fonti degli Ordini Cavallereschi

  • Sovrano Militare Ordine di Malta, Codice Melitense (testi normativi e rituali).

  • Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Cerimoniale delle Investiture, edizioni recenti post-2010.

  • Testimonianze e lettere di cavalieri professi pubblicate in atti ufficiali degli ordini.

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