Giancarlo Restivo

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  1. Introduzione: Un Popolo che Riconosce il Soprannaturale

L’antico Egitto fu una civiltà che costruì la propria cultura sulla convinzione che il mondo fosse permeato da forze soprannaturali. Questo popolo sviluppò un sistema religioso basato sulla magia, l’occultismo e lo spiritismo, convinto che tali poteri dominassero la realtà terrena e potessero influenzare anche la volontà umana. I sacerdoti egiziani erano i mediatori di queste forze, praticando rituali, evocazioni e magie per ottenere potere e controllo.

Come afferma il teologo Jean Danielou: «L’antico Egitto possedeva una religiosità profondamente magica, dove il potere era considerato come una manifestazione della divinità immanente nel cosmo e nelle forze naturali» (Jean Danielou, La teologia dell’Antico Testamento, Edizioni San Paolo, 1975).

  1. La Sfida di Mosè: Il Potere di Dio Contro il Potere Egiziano

La storia dell’Esodo, narrata nel libro dell’Esodo (Es 7-12), rappresenta un punto di svolta nella lotta tra la concezione egiziana del potere e la rivelazione del Dio unico di Israele. Mosè, inviato da Dio, si presenta davanti al Faraone come portatore di una nuova autorità, superiore a quella degli dei egiziani.

La sfida tra Mosè e i sacerdoti egiziani si sviluppa in una serie di segni e prodigi: quando Mosè trasforma il suo bastone in un serpente, i sacerdoti egiziani fanno lo stesso grazie alle loro arti magiche (Es 7,11-12). Tuttavia, il serpente di Mosè divora quelli degli egiziani, segnando la superiorità del potere divino. Questo evento anticipa lo scontro definitivo che culminerà nelle dieci piaghe d’Egitto, nelle quali la potenza di Dio umilia e sconfigge gli idoli e i riti egiziani.

Come scrive Joseph Ratzinger (Papa Benedetto XVI): «Mosè non è solo un uomo di potere, ma un profeta che agisce in nome di una forza che supera la magia: il Dio vivo e vero. Le piaghe non sono soltanto punizioni, ma la dimostrazione che Yahweh è il Signore della creazione» (J. Ratzinger, Introduzione al Cristianesimo, Queriniana, 1968).

  1. Le Dieci Piaghe: Il Dio di Israele Mette alla Prova gli Dei Egiziani

Ogni piaga colpisce un aspetto della religione egiziana, mostrando l’impotenza dei loro dei:

  • Acqua mutata in sangue (Es 7,14-24): il Nilo, fonte di vita, diventa morte, smentendo il culto di Hapi, il dio del

fiume.

  • Rane (Es 8,1-15): Heket, la dea con la testa di rana, non può fermare l’invasione.
  • Zanzare (Es 8,16-19): i sacerdoti stessi riconoscono l’opera di “un dito di Dio” (Es 8,19).
  • Mosche (Es 8,20-32) e altre piaghe continuano a demolire la credenza egiziana nel potere dei loro riti.

Il culmine arriva con l’ultima piaga, la morte dei primogeniti (Es 11-12), che colpisce anche il figlio del Faraone, considerato divino. Questo atto decreta la sconfitta definitiva degli dei egiziani e del loro occultismo.

San Giovanni Crisostomo commenta: «Dio ha sconfitto non solo il Faraone, ma la superstizione che lo sosteneva, mostrando che non c’è potere al di fuori di Lui» (S. Giovanni Crisostomo, Omelie sull’Esodo, IV secolo d.C.).

  1. La Contaminazione del Popolo Ebraico e le Derive Verso l’Esoterismo

Nonostante la vittoria di Mosè e la liberazione del popolo, una parte degli Israeliti rimase influenzata dai riti egiziani. La più chiara manifestazione di ciò avviene nell’episodio del vitello d’oro (Es 32), in cui il popolo tenta di riprodurre una divinità visibile secondo il modello egiziano. Questo evento mostra la pericolosità dell’occultismo e dell’idolatria, che allontanano dalla fede autentica.

Secondo il teologo Cornelio a Lapide: «L’idolatria di Israele nel deserto dimostra quanto sia facile per l’uomo corrotto tornare agli antichi vizi. L’Egitto non è solo una terra, ma un simbolo della schiavitù spirituale» (Cornelio a Lapide, Commentaria in Sacram Scripturam, XVII secolo). 5. Dal Paganesimo Egiziano al Satanismo Contemporaneo

Oggi, molte pratiche esoteriche, occulte e spiritistiche trovano le loro radici nei rituali egiziani. Movimenti come la teosofia, la massoneria esoterica e il satanismo moderno attingono dall’antica magia egiziana per sviluppare dottrine che pongono l’uomo in relazione con poteri occulti.

Papa Leone XIII nella sua enciclica Humanum Genus (1884) denunciò queste pratiche: «Molti cercano nel passato egiziano segreti per dominare il mondo, ma ignorano che il vero potere è solo in Cristo».

San Pio da Pietrelcina ammoniva: «La magia e lo spiritismo sono sentieri pericolosi, perché danno spazio a influenze maligne che si sostituiscono alla fede nel Dio vero» (Epistolario, vol. II, Edizioni San Paolo, 2002).

  1. La Vittoria di Dio sulla Magia

La storia dell’Esodo dimostra che non esiste potere più grande di Dio. L’occultismo e l’esoterismo cercano di dominare il mondo con forze oscure, ma sono destinati alla sconfitta di fronte alla potenza divina.

Come ricorda Sant’Agostino: «Il male non ha sostanza propria, è solo una privazione del bene. Perciò nessuna magia, nessun spirito può competere con Dio» (S. Agostino, De Civitate Dei, V sec.).

Mosè ha dimostrato che il mondo non è retto da poteri occulti, ma da un Dio personale, che libera il suo popolo e lo chiama a camminare nella luce della verità.

La Corruzione di una Parte del Popolo Ebraico: Dall’Occultismo Egiziano alla Cabala e alla Gnosi

La storia del popolo ebraico è segnata dall’intervento di Dio nella storia attraverso l’elezione e la promessa. Tuttavia, l’Antico Testamento documenta ripetutamente episodi in cui una parte del popolo ha ceduto alla tentazione di assorbire pratiche idolatriche e magiche dalle culture circostanti, in particolare dall’Egitto. Questo fenomeno ha avuto ripercussioni profonde, contribuendo alla formazione di correnti mistiche ed esoteriche come la Cabala e influenzando la successiva cultura gnostica.

  1. L’Influenza dell’Occultismo Egiziano e il Culto di Baal

Durante la cattività egizia, il popolo ebraico aveva avuto contatti diretti con la religiosità egiziana, caratterizzata da una forte presenza di pratiche magiche, astrologiche e di evocazione delle divinità. Gli egiziani credevano che le forze soprannaturali potessero dominare il mondo e persino la volontà umana attraverso la possessione degli spiriti e i sacrifici umani. Questa concezione era incarnata nei sacerdoti egiziani, i quali praticavano arti occulte e manipolavano la realtà mediante formule rituali e sacrifici.

Nell’Esodo, Mosè si scontra direttamente con questa visione del mondo attraverso le piaghe d’Egitto, che dimostrano l’impotenza dei sacerdoti egiziani di fronte alla potenza di Dio (Es 7,8-12). Tuttavia, nonostante la liberazione miracolosa, una parte del popolo ebraico ha continuato a conservare una mentalità sincretica, come dimostra il culto del vitello d’oro (Es 32), un chiaro segno di corruzione derivante dagli influssi egiziani.

Successivamente, durante il periodo dei Giudici e dei Re, il popolo ebraico fu più volte contaminato dal culto di Baal e di Astarte, divinità cananee che richiedevano sacrifici, inclusi quelli umani (1 Re 16,31-33). Questo sincretismo religioso fu ripetutamente condannato dai profeti (Ger 7,9-10; Ez 16,17-21), i quali denunciarono come tali pratiche allontanassero il popolo dalla vera adorazione di Dio.

  1. La Nascita della Cabala e la Deformazione della Tradizione Ebraica

Con il tempo, alcuni settori del giudaismo, specialmente in ambienti mistici e sacerdotali, svilupparono un corpus di conoscenze segrete, volto a interpretare la Torah in chiave esoterica. Questa tradizione segreta prese il nome di “Cabala” (dall’ebraico “qabbalah”, che significa “ricezione”).

I cabalisti affermavano di possedere una conoscenza superiore, trasmessa oralmente sin dai tempi di Mosè e di Abramo, ma questa conoscenza includeva elementi presi in prestito da tradizioni estranee, come la magia egiziana e la teurgia babilonese. La Cabala sviluppò concetti come il potere dei nomi sacri di Dio, l’emanazionismo (l’idea che il mondo sia una serie di emanazioni divine), e il concetto dell’uomo come microcosmo dell’universo.

Alcuni autori cattolici, come il teologo Reginald Garrigou-Lagrange, hanno evidenziato come questa lettura esoterica della Bibbia abbia aperto la strada a visioni gnostiche che si oppongono alla Rivelazione cristiana. San Tommaso d’Aquino stesso avvertiva sui pericoli della magia e dell’interpretazione occulta della Scrittura (Summa Theologiae, II-II, q. 95, a. 3).

  1. Dalla Cabala alla Gnosi: Il Ponte Verso l’Esoterismo e il Satanismo Moderno

La Cabala ha influenzato numerose correnti filosofiche e religiose, tra cui lo gnosticismo tardo-antico e medievale. Gli gnostici, in particolare, ripresero dall’ebraismo esoterico il concetto della conoscenza segreta come via di salvezza. Tuttavia, a differenza della rivelazione biblica, che presenta Dio come personale e trascendente, la gnosi insegnava che la salvezza avviene attraverso un’illuminazione interiore, separata dalla fede e dalla grazia.

Nei secoli successivi, questi concetti furono assorbiti da movimenti eretici e occultisti, come gli alchimisti medievali, la massoneria e le società segrete che, reinterpretando la Cabala, la integrarono nei loro sistemi magici e satanici. Papa Leone XIII, nell’enciclica Humanum Genus (1884), denunciò i pericoli della diffusione dell’esoterismo e del pensiero gnostico nella società contemporanea. In epoca moderna, il satanismo esplicito ha ripreso molti simboli e concetti dalla Cabala deviata e dall’occultismo gnostico. Anton LaVey, fondatore della Chiesa di Satana, si ispirò proprio a questi principi per creare una visione del mondo in cui la volontà individuale diventa il principio assoluto, separato da ogni legge divina.

  1. L’Avvertimento della Chiesa e la Vera Conoscenza di Dio

Il Magistero della Chiesa ha costantemente avvertito contro i pericoli delle dottrine esoteriche e gnostiche. San Giovanni Paolo II, nell’enciclica Fides et Ratio (1998), ha ribadito che la vera conoscenza di Dio viene dalla Rivelazione e non da speculazioni occulte. Papa Benedetto XVI ha evidenziato che la fede cristiana è un incontro personale con Cristo, non un sistema segreto di conoscenze (Omelia del 6 gennaio 2012).

La Sacra Scrittura ammonisce chiaramente il popolo di Dio a non praticare la divinazione e le arti occulte (Dt 18,9-14), perché queste lo allontanano dalla verità rivelata. Solo nel Cristo crocifisso e risorto si trova la piena comprensione della realtà e la vittoria sul male.

L’infiltrazione dell’occultismo egiziano nel popolo ebraico ha portato alla nascita di correnti esoteriche che hanno deformato la tradizione ebraica e influenzato il pensiero gnostico e satanico. La Cabala, nata come interpretazione mistica della Torah, si è trasformata in un sistema di conoscenza segreta che ha aperto la strada a visioni anticristiane.

La lezione della storia è chiara: ogni volta che l’uomo cerca di ottenere il potere attraverso mezzi occulti, si allontana dalla verità di Dio. Solo l’adesione alla Rivelazione e alla Chiesa può condurre alla vera sapienza e alla salvezza eterna.

  1. Le Possessioni Demoniache nell’Antico Egitto e nella Tradizione Ebraica: Dybbuk e Sacrifici Umani

L’idea della possessione demoniaca e del controllo soprannaturale dell’uomo è presente in molte culture antiche. L’Antico Egitto è stato uno dei primi popoli a riconoscere la presenza di forze spirituali capaci di interferire con la volontà umana, mentre nell’ebraismo, soprattutto nella tradizione mistica, si è sviluppata la figura del Dybbuk, un’entità maligna che possiede le persone. Entrambi i contesti storici offrono spunti significativi per comprendere la percezione della lotta tra il bene e il male e l’influenza delle pratiche spirituali corrotte.

  1. Possessioni Demoniache nell’Antico Egitto

L’Antico Egitto era permeato di credenze religiose che attribuivano eventi naturali e psicologici a entità divine o demoniache.

2.1. Spiriti e Dei Inferi

Gli Egizi credevano che il mondo fosse abitato da Akh, spiriti dei defunti, e da Seth, divinità associata al caos e al disordine. La magia e i riti sacerdotali avevano un ruolo essenziale nel controllare queste forze, ma esistevano anche testimonianze di individui posseduti da entità oscure, la cui cura era affidata a esorcismi e sacrifici.

2.2. Il Controllo Spirituale e le Maledizioni

Diversi testi egizi, come il Papiro Ebers e il Papiro di Leyden, contengono incantesimi per esorcizzare spiriti maligni. Gli Egizi credevano che alcune malattie fossero causate da possessioni, risolvibili attraverso formule magiche e rituali purificatori. In alcuni casi, si riteneva che gli spiriti maligni fossero inviati dai sacerdoti per punire nemici o ribelli.

2.3. I Sacrifici Umani

Nel culto di alcune divinità, tra cui Seth e Osiride, vi erano pratiche di sacrifici umani, talvolta associati a rituali di protezione o di manipolazione spirituale. Questo aspetto rituale mostrava la convinzione che il sangue umano avesse un potere espiatorio e servisse a placare divinità o spiriti inquieti.

  1. La Tradizione Ebraica e il Dybbuk

L’influenza delle credenze egizie si estese anche al popolo ebraico, soprattutto durante l’esilio e i periodi di contaminazione con le culture pagane. L’Antico Testamento condanna ripetutamente la stregoneria e i sacrifici umani, segno che una parte del popolo ebraico aveva assorbito pratiche occulte. 3.1. Il Dybbuk: Un’Entità Demoniaca

Il Dybbuk è una figura centrale nel folklore ebraico, soprattutto nella tradizione mistica della Cabala. Secondo la credenza, il Dybbuk è uno spirito maligno, spesso un’anima dannata, che si impossessa di un individuo vivente.

  • Origine: Si ritiene che il concetto del Dybbuk abbia radici nelle influenze esoteriche assorbite dall’ebraismo

durante la prigionia egizia.

  • Sintomi: La possessione da Dybbuk si manifestava con cambiamenti improvvisi di personalità, comportamenti

violenti e la capacità di parlare lingue sconosciute.

  • Esorcismo: Gli esorcismi venivano praticati dai rabbini attraverso preghiere e riti di espulsione. Un riferimento

biblico che potrebbe suggerire fenomeni simili si trova in 1 Samuele 16:14-23, dove uno “spirito maligno”

tormenta re Saul.

3.2. Il Culto di Baal e i Sacrifici Umani

L’Antico Testamento denuncia la tendenza di alcuni Ebrei a praticare il culto di Baal, divinità cananea legata alla fertilità, che prevedeva sacrifici umani.

  • Geremia 19:5: “Hanno costruito altari a Baal per bruciare i loro figli nel fuoco come olocausti a Baal, cosa che

non ho mai comandato né menzionato, né mi è mai venuta in mente.”

  • Levitico 20:2-5: Condanna severamente il sacrificio umano a Moloch, divinità affine a Baal.

L’influenza egiziana e babilonese portò alcuni settori del popolo ebraico a praticare l’occultismo, mescolando elementi pagani con la loro fede. Questo sincretismo portò alla nascita della Cabala, che reinterpretò la Torah attraverso schemi mistici e gnostici.

  1. Conclusione: La Vittoria del Monoteismo

La Bibbia sottolinea ripetutamente la necessità di respingere l’idolatria e le pratiche occulte. Mosè sfida i sacerdoti egiziani, dimostrando la superiorità di Dio sulle arti magiche (Esodo 7:8-13). Successivamente, i profeti combattono l’infiltrazione del culto di Baal, riaffermando la purezza della fede ebraica.

4.1. Riflessioni Teologiche

San Tommaso d’Aquino nella Summa Theologiae (I, q. 114) spiega che i demoni possono agire sulla volontà umana, ma non possono costringerla. Papa Leone XIII, nella sua enciclica Humanum Genus (1884), denuncia le influenze esoteriche e gnostiche che corrompono la fede cristiana. La lotta spirituale tra il vero Dio e le forze oscure è un tema centrale nella tradizione cristiana, come affermato da Benedetto XVI: “Cristo è venuto per distruggere le opere del diavolo” (1 Giovanni 3:8).

  1. Bibliografia
  • Sacra Scrittura: Esodo 7-12; Geremia 19; Levitico 20.
  • San Tommaso d’Aquino, Summa Theologiae.
  • Papa Leone XIII, Enciclica Humanum Genus.
  • P. Amorth, “Un Esorcista Racconta”, Edizioni Dehoniane.
  • M. Idel, “La Cabala: nuove prospettive”, Jaca Book. La profezia della lotta tra la fede e i riti sacrificali: Abramo, Melchisedek e la prefigurazione dell’Eucaristia
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