I. Introduzione
Nel panorama del simbolismo contemporaneo – soprattutto nei riti esoterici e in alcuni contesti massonici – si sta diffondendo l’uso di un gesto apparentemente innocuo: le mani giunte a triangolo, con le dita a formare un vertice e i palmi aperti. Questo gesto, spesso chiamato “Triangolo di Iside”, cela però significati profondamente estranei – e persino opposti – alla fede cattolica.
II. Origini del gesto: l’Egitto e i Misteri di Iside e Osiride
Nel pantheon egizio, la figura di Iside assume un ruolo centrale. Dea della maternità, della fertilità e della magia, era anche la custode dei “misteri” della vita e della morte. Il suo consorte, Osiride, è il dio della resurrezione e dell’aldilà, spesso raffigurato come l’“uomo verde” o “il signore dei morti”.
Il triangolo con la punta verso il basso veniva associato:
-
al grembo femminile (figura uterina);
-
alla sapienza nascosta, patrimonio solo degli “iniziati”;
-
alla rinascita spirituale, vista come un passaggio iniziatico attraverso la morte simbolica e la rigenerazione.
Il gesto di formare un triangolo con le mani era dunque un segno rituale legato all’iniziazione ai misteri di Iside: indicava che si stava per entrare in un percorso di conoscenza occulta riservata a pochi.
III. Sincretismo moderno e uso massonico
A partire dal XIX secolo, con l’espansione del pensiero esoterico occidentale (teosofia, massoneria, rosacrocianesimo), si è diffusa la tendenza a sincretizzare simboli religiosi antichi con quelli cristiani, spesso svuotando i secondi del loro vero contenuto.
In particolare:
-
La Massoneria di Rito Egizio (Memphis-Misraïm) ha recuperato i miti di Iside e Osiride come figure archetipiche del potere conoscitivo e rigenerativo umano, senza alcun riferimento alla grazia di Dio.
-
Il Triangolo di Iside è stato reinterpretato come simbolo della “Divina Femminilità Universale”, che molti occultisti cercano di assimilare a Maria Vergine, riducendola però a dea-madre cosmica e non alla Madre del Verbo Incarnato.
Questo gesto, inserito nei riti di alcuni alti gradi massonici, viene talvolta presentato come un modo per “onorarla”… ma in realtà viene usato per introdurre surrettiziamente un culto alternativo e parallelo a quello cristiano, dove Maria viene svuotata del suo carattere di umile Ancella del Signore e diventa un principio impersonale e gnostico.
IV. Perché è un gesto anticristico
Il gesto del “triangolo” è intrinsecamente ambiguo e potenzialmente ingannevole, perché:
-
Sostituisce Maria con Iside, cioè con un archetipo pagano che nulla ha a che vedere con la salvezza operata da Cristo.
-
Propone un sapere salvifico che viene dall’uomo stesso (l’iniziato) e non dalla grazia di Dio.
-
Venera la fertilità e la conoscenza segreta come via di elevazione, anziché la fede, l’umiltà e la rivelazione pubblica di Cristo nel Vangelo.
-
È usato nei rituali iniziatici massonici, che sono per loro stessa natura chiusi, elitari e in opposizione all’annuncio universale del Vangelo.
-
Rischia di confondere i fedeli, spingendoli a considerare gesti sincretici come compatibili con la fede cattolica, quando in realtà ne rappresentano un rovesciamento simbolico.
V. Il simbolo cristiano della Madonna: l’opposto di Iside
La Vergine Maria, nel cattolicesimo, non è la custode di un sapere occulto riservato a pochi. Al contrario:
-
È la Madre del Verbo fatto carne, colei che ha accolto la Rivelazione nella fede e l’ha donata a tutti.
-
È la nuova Eva, che non genera per potere magico o simbolico, ma per grazia ricevuta da Dio.
-
È immagine della Chiesa, madre dei viventi, che non nasconde i misteri, ma li annuncia con gioia nella Liturgia.
VI. Discernere i segni, custodire la verità
Il gesto del Triangolo di Iside è parte di una più ampia strategia culturale di assimilazione e svuotamento dei simboli cristiani, caratteristica dell’epoca postmoderna e sincretista. È necessario:
-
educare i fedeli alla simbologia autentica della fede cattolica;
-
riconoscere e rifiutare i segni che, anche inconsapevolmente, promuovono visioni esoteriche o gnostiche;
-
riaffermare con forza che Maria è Madre della Chiesa, non principio cosmico;
-
vivere la preghiera cristiana come atto di grazia, non di potere.
Citazioni utili
-
Card. Giacomo Biffi: “Il cristianesimo non è un sistema di simboli, ma un fatto: Dio si è fatto uomo.”
-
San Giovanni Paolo II: “Non abbiate paura di chiamare per nome il nemico della fede.”
-
Papa Benedetto XVI: “Maria non è dea, ma la donna che ha detto sì alla volontà di Dio.”
-
Don Luigi Giussani: “Solo la realtà educa. E la realtà è che Dio si è rivelato nella storia, non nei misteri esoterici.”
BIBLIOGRAFIA
Fonti sul simbolismo esoterico e massonico
-
Éliphas Lévi, Dogma e rituale dell’alta magia, Edizioni Mediterranee, Roma.
-
Ragon de Bettignies, La Maçonnerie occulte et les initiations hermétiques, Éditions Dangles, 1979.
-
Jean-Marie Ragon, Cours philosophique et interprétatif des initiations anciennes et modernes, Éditions Derain, Paris.
-
Manly P. Hall, The Secret Teachings of All Ages, Philosophical Research Society, 1928.
-
Giuliano Di Bernardo, La Tradizione Ermetica nella Massoneria, Atanor, Roma.
-
René Guénon, Il simbolismo della croce, Edizioni Mediterranee, 1971.
-
Oddvar Olsen (a cura di), The Templar Papers II: Ancient Mysteries, Secret Societies, and the Holy Grail, O Books, 2007.
Fonti teologiche e cattoliche
-
Papa Benedetto XVI, Introduzione al Cristianesimo, Queriniana, 2005.
-
San Giovanni Paolo II, Redemptoris Mater, Lettera enciclica, 25 marzo 1987.
-
Card. Giacomo Biffi, Se Cristo è risorto ed è vivo cambia tutto, Cantagalli, Siena, 2007.
-
Don Luigi Giussani, Il senso religioso, BUR, Milano.
-
Catechismo della Chiesa Cattolica, Libreria Editrice Vaticana, 1992.
-
Antonio Socci, Il segreto di Maria, Rizzoli, 2008.
-
Jean Guitton, La Vergine Maria, Morcelliana, Brescia, 1950.
Fonti storico-religiose comparative
-
Mircea Eliade, Storia delle credenze e delle idee religiose, Laterza, 1983.
-
Erik Hornung, L’idea di Dio nell’antico Egitto, Edizioni Mediterranee, Roma.
-
Giovanni Filoramo, Storia delle religioni, Laterza, 2016.
Fonti patristiche e tradizionali
-
Sant’Ireneo di Lione, Contro le eresie, Città Nuova Editrice.
-
Sant’Agostino, La città di Dio, Città Nuova Editrice.
-
San Bernardo di Chiaravalle, Omelie sulla Madonna, Edizioni Qiqajon, Bose.