Giancarlo Restivo

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In questi giorni assistiamo a un attacco mediatico e culturale coordinato e insidioso contro la Sindone di Torino. A partire da un presunto studio “scientifico” pubblicato su Archaeometry (2025), si rilancia con forza l’ipotesi che l’immagine sul telo non sia frutto del contatto con un corpo umano, bensì con una scultura in bassorilievo. Questa tesi, già screditata da decenni di studi seri e multidisciplinari, viene ora utilizzata come strumento per colpire il cuore stesso della fede cristiana: l’Incarnazione, la Passione, la Resurrezione. Non siamo di fronte a una discussione accademica, ma a un vero e proprio attacco ideologico e spirituale orchestrato da un potere avverso alla verità.

1. Una pseudo-scienza al servizio dell’inganno mediatico La tesi di Cicero Moraes è tecnicamente debole, fondata su simulazioni digitali e senza alcuna prova fisica concreta. Ignora:

  • La simmetria anatomica e l’iperrealismo dell’immagine.
  • La presenza accertata di sangue umano, rilevato da Adler e Heller.
  • Le caratteristiche uniche dell’immagine (immagine superficiale, assenza di pigmenti, assenza di distorsioni prospettiche).

“La Sindone non è un dipinto, né un’impronta comune. Non conosciamo ancora il processo che l’ha prodotta” (Paolo Di Lazzaro, ENEA, 2011).

Eppure, i media globali rilanciano questa teoria come se fosse la chiave definitiva. Questo è il segnale che l’obiettivo non è la verità, ma la disattivazione del segno cristiano per eccellenza.

2. Un’offensiva mirata alla demolizione dell’antropologia cristiana La Sindone attesta che Cristo ha sofferto nella carne, che il suo corpo è reale, ferito, glorificato. In un mondo che vuole dissolvere ogni identità corporea, spirituale e sessuata, essa rappresenta una provocazione.

Disturba:

  • L’agenda postumana che rifiuta il corpo redento.
  • Le forme di spiritualismo disincarnato e gnostico.
  • La narrazione scientista che pretende di eliminare il Mistero.

3. Chi promuove queste visioni? Dietro queste derive si muovono attori ben riconoscibili:

  • Certe élites accademiche e bio-tecnologiche, che vedono nel postumanesimo un’utopia di potere sull’umano e sul creato. Esse promuovono un’idea di corpo come “materiale da aggiornare”, negando ogni valore sacramentale della carne.
  • Ambienti spiritualisti e gnostici, che offrono vie di salvezza alternative alla Croce, disincarnate e autoreferenziali, spesso legate a sincretismi religiosi e manipolazioni energetiche.
  • Correnti scientiste e razionaliste, che pretendono di ridurre la realtà a ciò che è misurabile e replicabile in laboratorio, negando l’apertura dell’intelligenza al Mistero.

Queste forze si uniscono, consapevolmente o meno, nel tentativo di svuotare il cristianesimo del suo fondamento più radicale: Dio che si fa carne, muore e risorge.

4. I santi contemporanei come testimoni della carne salvata L’attacco coincide con un fiorire di figure sante legate alla Sindone o al culto del corpo di Cristo: Pier Giorgio Frassati (sepolto accanto al Telo), Carlo Acutis (definì la Sindone “fotografia della Resurrezione”), Bartolo Longo (apostolo del Rosario e della Passione). Sono santi giovani, laici, mistici dell’incarnazione.

La loro ascesa, sostenuta da Papa Leone XIV, rappresenta un modello cristiano alternativo al caos moderno: perciò vanno oscurati.

5. Papa Leone XIV: una minaccia per il sistema Il Santo Padre sta portando avanti una rivoluzione silenziosa, teologica, spirituale. La centralità della croce, della liturgia, del corpo di Cristo è tornata al centro del magistero. Il suo linguaggio sobrio ma fermo, la sua promozione della santità popolare e la sua attenzione al Mistero, stanno ridando forma alla Chiesa. Questo provoca fastidio. Il potere del mondo ha paura. Colpire la Sindone significa colpire simbolicamente questa nuova primavera ecclesiale.

6. Non è una battaglia culturale, ma spirituale La Sindone è, come disse san Giovanni Paolo II, una provocazione all’intelligenza. Ma oggi è anche una provocazione al potere. L’attacco coordinato, scomposto, mediaticamente gonfiato è la prova che chi muove i fili della comunicazione globale vuole neutralizzare la testimonianza del Risorto.

Sta a noi alzare lo sguardo, difendere il segno, rispondere con fede e intelligenza. Non con vittimismo, ma con discernimento profetico.

Fonti principali:
  • Paolo Di Lazzaro et al., ENEA report on image formation (2011).
  • John Heller & Alan Adler, “A Chemical Investigation of the Shroud of Turin”, 1980.
  • G. Fanti, La Sindone: primo secolo dopo Cristo, Rizzoli, 2014.
  • Papa Giovanni Paolo II, Omelia a Torino, 1998.
  • Rivista “Archaeometry”, Oxford University Press, 2025.
  • Rocco Ronzani, Bartolo Longo: un laico contro l’occultismo, 2010.
  • Testi ufficiali sulla causa di beatificazione di Pier Giorgio Frassati.
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