Negli ultimi anni, anche ambienti pseudo-cattolici influenzati da visioni gnostiche e sincretiste hanno cominciato a parlare con insistenza della Sindone di Torino, utilizzandola – paradossalmente – per rafforzare una lettura spiritualista contraria alla fede cristiana. Secondo questa impostazione, il corpo impresso nel lino non sarebbe tanto segno della realtà dell’incarnazione, quanto piuttosto una “traccia energetica” lasciata da un essere “evoluto” che ha trasceso la materia. L’immagine del Cristo crocifisso, in questa logica, diventa una prova mistica del fatto che l’uomo è pura energia destinata a riassorbirsi nell’Uno.
Questa lettura, seppur affascinante a prima vista per menti inclini a mescolare spiritualità orientale, filosofia new age e dottrina cristiana, non solo è teologicamente erronea, ma completamente rovesciata rispetto al significato autentico della Sindone.
La visione gnostica pseudo-cattolica: dissolvere il corpo
La matrice gnostica, sia in forma antica che contemporanea, rifiuta la carne e il corpo come prigione dello spirito. L’essere umano, secondo questa dottrina, è una scintilla divina caduta nella materia, e la salvezza consisterebbe nel liberarsi dal corpo, dissolversi nell’Uno, in un’idea impersonale di divinità. Alcuni gruppi “cattolico-esoterici”, mischiando teologia cristiana e linguaggio energetico, affermano che la Sindone sarebbe la prova che il corpo glorioso non è corpo, ma vibrazione, e che la Risurrezione è solo trasformazione di frequenza.
In queste correnti, Cristo non è il Figlio incarnato, morto e risorto nella materialità della carne, ma soprattutto un maestro iniziato, che mostra all’uomo la via per abbandonare il corpo e diventare puro spirito.
La Sindone smentisce l’eresia gnostica
La Sindone, al contrario, è l’antidoto per eccellenza all’eresia gnostica. Non rappresenta un’evanescenza spirituale, ma un corpo martoriato, inchiodato, flagellato, coronato di spine, morto e risorto nella carne. La sua impronta non è un’emanazione di “luce cosmica”, ma la testimonianza reale della Passione di Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.
Come ha dichiarato san Giovanni Paolo II:
«La Sindone è specchio del Vangelo. Essa parla del corpo reale del Crocifisso, non di un simbolo spirituale.» (Torino, 1998)
Essa non dissolve il corpo, lo redime. Non invita a fuggire dalla materia, ma a comprenderla come via di salvezza, luogo dell’incontro con Dio. Il cristianesimo non è liberazione dal corpo, ma salvezza del corpo, glorificazione della carne. È Cristo risorto con le piaghe.
Il sincretismo come arma dell’avversario
Dietro queste manipolazioni spiritualiste si nasconde una strategia antica quanto subdola: confondere i fedeli, presentando come “profondo” o “sottile” ciò che è solo vagamente mistico, e svuotare il cuore della fede cristiana della sua verità scandalosa e luminosa: il Dio crocifisso e risorto nel corpo.
Il sincretismo, la fusione di Cristo con Buddha, Krishna o simboli gnostici, serve a neutralizzare il Mistero e a renderlo assimilabile alla cultura dominante, dove tutto è energia, ma nulla è persona.
Custodire la Sindone come segno della carne salvata
La Sindone è un dono profetico per il nostro tempo: non per evocare teorie occulte, ma per riportarci al centro del Vangelo. Ogni tentativo di utilizzarla come conferma di dottrine gnostiche o disincarnate è un tradimento del Cristo crocifisso.
«La carne è il cardine della salvezza» (Tertulliano)
Nel corpo impresso sul lino c’è il volto del Redentore, c’è la carne gloriosa, non dissolta. C’è l’amore che non svanisce, ma trasfigura.
Bibliografia generale sul significato cristiano della Sindone
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Giovanni Paolo II, Omelia a Torino, 24 maggio 1998 – disponibile su: vatican.va
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Paolo Di Lazzaro et al., Technical aspects of image formation on the Shroud of Turin, ENEA Research Report, 2011.
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G. Fanti, La Sindone: primo secolo dopo Cristo, Rizzoli, Milano, 2014.
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G. Fanti – S. Gaeta, Il mistero della Sindone, Rizzoli, Milano, 2010.
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John Heller – Alan Adler, A Chemical Investigation of the Shroud of Turin, in Canadian Society of Forensic Science Journal, 1981.
Testi patristici e teologici contro la gnosi
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Tertulliano, De Carne Christi – “Caro salutis est cardo” (La carne è il cardine della salvezza).
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Ireneo di Lione, Contro le Eresie, Edizioni Paoline, Roma.
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Benedetto XVI (Joseph Ratzinger), Introduzione al Cristianesimo, Queriniana, Brescia, 2005 (capitolo su Cristo e la fede nella Resurrezione del corpo).
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P. Evdokimov, La donna e la salvezza del mondo, San Paolo, 2000 (sulla santificazione del corpo).
Critiche al sincretismo e allo spiritualismo moderno
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G. Ravasi, I segreti della Sindone: storia e scienza tra fede e mistero, Mondadori, 2010.
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Fabio Trevisan, L’inganno dello spiritualismo. La trappola gnostica nel mondo contemporaneo, Edizioni Fede & Cultura, Verona, 2022.
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E. Samek Lodovici, Contro il sincretismo religioso, Sugarco Edizioni, Milano, 2004.
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Julien Ries, L’uomo religioso. Antropologia del sacro, Jaca Book, 2005.
Studi critici su ambienti esoterici e pseudo-cattolici
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Massimo Introvigne, Il ritorno dello gnosticismo, in Studi cattolici, n. 593, marzo 2010.
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Rocco Ronzani, Bartolo Longo: un laico contro l’occultismo, in Rivista di Teologia dell’Evangelizzazione, n. 2/2010, pp. 141-162.
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Hans Urs von Balthasar, Verità è sinfonia, Edizioni San Paolo, 1991 (sulla verità del cristianesimo come evento, non come teoria).