1. Origine: un’intuizione educativa per i ragazzi delle medie
L’esperienza dei Cavalieri del Graal nasce alla fine degli anni ’80 su iniziativa di don Giorgio Pontiggia, presso l’Istituto Sacro Cuore di Milano. L’intuizione nasceva da un’esigenza concreta: offrire ai ragazzi giovanissimi un cammino cristiano vero, non una “versione ridotta” dell’esperienza di GS (Gioventù Studentesca), né un semplice intrattenimento parrocchiale.
In un’età decisiva – quella in cui si può maturare uno sguardo positivo o scettico sulla vita – era necessario un luogo educativo vivo, una “banda” dove scoprire che vale la pena dare la vita per un grande ideale.
Nasce così il primo gruppo dei “Cercatori del Graal”, ispirato alla figura dei cavalieri medievali che dedicavano la loro vita al servizio di Cristo e della Chiesa.
2. Sviluppo e intuizione di don Giussani
Negli anni ’90, don Luigi Giussani incoraggia e rilancia questa proposta. Colpito dalla sua concretezza e forza comunicativa, invita ad ampliare l’esperienza anche al primo biennio delle scuole superiori.
Giussani sottolinea che l’educazione vera avviene attraverso gesti: un’uscita, un incontro, una caritativa, una preghiera fatta insieme. Ogni gesto va preparato e poi verificato, perché non sia isolato ma diventi occasione di crescita e di verifica della propria apertura al Mistero.
3. Il cuore della proposta: la Promessa
Il momento centrale del cammino è la Promessa del Cavaliere, nella quale il ragazzo afferma pubblicamente che vuole stare con Cristo, perché ha scoperto che con Lui la vita è più bella.
È un gesto semplice, ma profondissimo: non una formalità, ma una scelta di libertà e affezione. Ogni ragazzo, dentro una compagnia, è accompagnato a maturare questo passo non come imposizione, ma come risposta alla scoperta di un amore che lo precede e lo chiama per nome.
“Io voglio stare con te, Gesù, perché con te la mia vita è più bella.”
(Formula della Promessa)
4. Le parole di Papa Francesco: “Cambiate il mondo con il cuore aperto”
Il 2 giugno 2017, Papa Francesco ha incontrato circa 6.000 ragazzi dei Cavalieri del Graal in Vaticano. Le sue parole hanno confermato la bellezza e la verità di questa proposta educativa.
Il Papa ha detto che i ragazzi possono cambiare il mondo, ma non con imprese straordinarie, bensì con il cuore aperto, con le mani pronte a servire, con piccoli gesti quotidiani di bene.
“Cambiate il mondo con il cuore aperto, condividendo, ascoltando, creando fraternità.”
Ha invitato a non rispondere al male con il male, ma con preghiera, perdono, costruzione di legami. E ha ricordato che quando si soffre – anche nei dolori più ingiusti – la risposta non viene dalle parole, ma dall’amore di chi ci sta vicino, e soprattutto dallo sguardo al Crocifisso.
“Quando soffri, guarda il Crocifisso: se Dio ha permesso che suo Figlio soffrisse così, allora lì c’è un senso.”
Infine, ha recitato insieme ai ragazzi la Preghiera di Consacrazione del Cavaliere, riconoscendo nel loro cammino un vero gesto di fede nella Chiesa.
5. Il metodo: compagnia, gesti, verifica
Il cammino dei Cavalieri del Graal non è fatto di discorsi astratti. I ragazzi vivono l’esperienza cristiana attraverso gesti concreti, che diventano occasione per fare esperienza della bellezza della fede.
-
La compagnia è il luogo dove ci si sente voluti, accolti, aiutati.
-
I gesti (uscite, incontri, opere, momenti di preghiera) danno forma alla vita e aiutano a verificare la presenza di Cristo.
-
La verifica è quel momento in cui si impara a leggere il significato delle cose vissute: cosa mi ha detto Gesù in ciò che ho fatto? Cosa mi ha cambiato?
6. Una via di libertà e verità
I Cavalieri del Graal sono ragazzi in cammino verso Cristo, non superuomini, ma cercatori veri. Non si tratta di fare “i bravi”, ma di vivere con cuore aperto. Di imparare che nella vita vale la pena seguire un ideale grande, bello e vero.
Il cavaliere non è colui che si difende dal mondo, ma chi lo serve e lo cambia con la luce di Cristo, partendo dai gesti più piccoli.
Fonti principali
1. Luigi Giussani,
“Il senso religioso”, BUR, Milano
-
Per comprendere il fondamento del desiderio di verità e bellezza nel cuore umano, alla base anche dell’educazione cavalleresca.
2. Luigi Giussani,
“L’educazione: comunicazione di sé”, SEI, Torino
-
Fondamentale per il metodo educativo proposto ai ragazzi in CL, da cui nasce anche la proposta dei Cavalieri del Graal.
3. Movimento di Comunione e Liberazione – Documenti interni (anni ‘80-’90)
-
In particolare: fascicoli, libretti e sussidi formativi per giessini e preadolescenti (ad es. “I Cavalieri del Graal”, “La Regola”, “Il libretto del Cavaliere”, “La Messa del Graal”). Alcuni circolano ancora oggi nelle realtà parrocchiali o nei gruppi GS.
4. Testimonianze educative orali e scritte
-
Raccogliibili attraverso educatori di lunga data nel movimento, responsabili di gruppi di ragazzi tra i 10 e i 14 anni che hanno proposto il cammino dei Cavalieri del Graal negli anni ’90 e 2000.
-
In particolare: esperienze vissute in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Sicilia.
5. Preghiera a Maria di San Bernardo di Chiaravalle
-
Testo latino originale: “Respice Stellam, voca Mariam…”
-
Fonte: Sermone “De laudibus Virginis Matris”, S. Bernardo, sermone II, §17
6. Riti e simboli cavallereschi
-
Fonti ispiratrici:
-
Chrétien de Troyes, Perceval ou le Conte du Graal
-
Legenda Aurea di Jacopo da Varagine
-
Regola Templare, in particolare articoli sull’obbedienza, la preghiera e la missione
-
Simboli tratti dalla cavalleria medievale cristiana (spada, scudo, croce, mantello) reinterpretati pedagogicamente.
-
7. Catechismo della Chiesa Cattolica
-
Per fondare teologicamente il cammino su sacramenti, preghiera, vita comunitaria e testimonianza:
-
CCC §§2565 (preghiera), 1324 (Eucaristia), 871–873 (vocazione battesimale), 1833–1845 (virtù e battaglia spirituale).
-